Marco investito mentre faceva jogging. Il testimone: «Ho sentito il botto e poi la frenata»

Marco Scroccaro è deceduto ieri in un terribile incidente stradale. Aveva solo 19 anni e studiava al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia

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di L.Gia.

MIRA - «Ho sentito il botto e la frenata, ho pensato a una foratura e sono andato a vedere. Sono rimasto sconvolto. Non ho potuto fa nulla per quel ragazzo. Vi prego, intervenite in quella strada, è troppo pericolosa».
Carmine Napolitano abita a qualche decina di metri da luogo in cui è avvenuta la tragedia costata la vita a Marco Scroccaro. Via Argine Sinistro idrovia a Gambarare, conosciuta come bretella Benkiser, è da anni al centro di critiche da parte dei residenti. La strada dall'ampia carreggiata per consentire il passaggio dei camion dalla Statale Romea allo stabilimento di Mira, e viceversa, è poco illuminata e quindi soggetta a continui abbandoni di rifiuti anche ingombranti, mentre i veicoli sfrecciano veloci. Troppo veloci. Lo sa bene Napolitano che sabato sera verso le 18.30 era fuori in giardino quando ha sentito l'impatto, la frenata ed è subito corso sul posto. Ha visto l'auto ferma, il segno della frenata e, ad oltre 25 metri di distanza, anche il corpo del 19enne sbalzato al di là della strada dopo l'impatto al buio.

Incidente a Mira: cosa è successo

«Ho una preparazione in primo soccorso, ma quando mi sono avvicinato ho capito subito che era in condizioni disperate racconta Napolitano . Ho fatto luce con la torcia del telefono, il cuore del ragazzo batteva ancora e, collegato con il 112, mi sono chinato accanto a lui. Ho cercato di pulirgli la faccia dal fango e dal sangue ed ho seguito le indicazioni che mi davano al telefono. Gli ho praticato il massaggio cardiaco e poi, poco dopo, è arrivata l'ambulanza. Ho lasciato il posto ai sanitari, ma non c'è stato nulla da fare. Quando è arrivato il papà e poi la mamma del ragazzo racconta l'uomo con la voce rotta dalla commozione - non c'è l'ho fatta, era troppo straziante e sono rientrato a casa. Sono un genitore anch'io».


La strada pericolosa

Ieri mattina Napolitano è tornato sul luogo dell'incidente dove qualcuno ha deposto un mazzo di fiori, per una preghiera in memoria di quel ragazzo che avrebbe voluto salvare con tutte le sue forze. «Questa strada lungo l'idrovia è buia racconta l'uomo .

Auto e camion sfrecciano a velocità impossibili, non si sono dossi o dissuasori. Dovremmo riflettere tutti sulla morte di questo ragazzo, che non conoscevo ma ho nel cuore. Spero solo che la morte di questo angelo non sia stata vana, di non dover più sentire urla strazianti dei genitori». Una riflessione che l'uomo ha cercato di condividere anche attraverso i social network locali. In tanti hanno sottolineato la pericolosità di alcune strade di Mira, non solo della bretella Benkiser che in alcuni tratti diventa un vero e proprio rettilineo da corsa, ma anche di altre strade di Gambarare e Piazza Vecchia, completamente al buie e prive di attraversamenti in sicurezza. Strade killer per ciclisti e pedoni. Al di là della dinamica ancora al vaglio degli inquirenti, il tragico incidente di sabato sera ha messo ancora una volta in luce la grave pericolosità di queste strade.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Febbraio 2022, 16:55
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