MIRA - «Marco era mio nipote, motivo d'orgoglio e di tenero affetto per tutti noi della famiglia, amato dagli amici e dai conoscenti per la sua gentilezza, perché il suo era un buon carattere». Inizia così il ricordo di Alessandro Silvestri lo zio di Marco Scroccaro, il diciannovenne che ha perso la vita sabato scorso, investito da un'auto mentre verso le 18.30 faceva jogging lungo la strada che costeggia l'idrovia a Gambarare di Mira.
La mamma abbraccia il corpo del figlio
Un ricordo pieno di dolore e commozione di chi, abitando nelle vicinanza, è stato tra i primi a intervenire nel luogo dell'incidente ma che racconta anche di un episodio di tensione che ha fatto soffrire ancor di più i genitori del giovane cantante lirico avvenuto proprio quella sera subito dopo l'incidente. «Quando è arrivata la mamma di Marco è corsa da suo figlio ed è precipitata nella più cupa disperazione. Si è accasciata sul corpo inerme, lo chiamava, lo copriva perché non avesse freddo. Come si può assistere ad una tale tragedia e rimanere impassibili, freddi? ha chiesto Silvestri - La Polizia municipale, lì a controllare, continuava ad intimare a quella madre di allontanarsi, dicendole che l'avrebbero staccata dal corpo dell'unico figlio appena morto, con la forza e addirittura denunciata. Solo all'arrivo dei carabinieri la madre ha lasciato andare il figlio, dopo che con delicatezza, affetto e umanità i militari hanno cercato di consolarla».
La replica del sindaco
Una testimonianza che ha suscitato scalpore e commozione. «Lunedì scorso ho chiamato entrambi i genitori del diciannovenne, ho parlato con loro e espresso le condoglianze mie e della comunità ma non mi hanno segnalato nulla sul comportamento della polizia municipale ha sottolineato il sindaco Marco Dori Capisco il terribile dolore e la frustrazione di due genitori che hanno appena perso un figlio, ma so che in quel momento gli agenti dovevano gestire una situazione che è tutt'ora sotto indagine.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Febbraio 2022, 19:22
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