«Mio figlio Riccardo camminerà da solo»: il parto disperato, la terribile diagnosi, il metodo Feldenkrais e la speranza di un papà e di una mamma che non si arrendono Foto

Christian Barzazi, brillante avvocato di 46 anni e imprenditore di successo di Dolo, in provincia di Venezia, ha un figlio affetto da Tetraparesi spastico distonica. Con il fratello David ha costituito la Fondazione Giovanni Leoni, per aiutare i bambini in difficoltà

«Mio figlio Riccardo camminerà da solo»: il parto disperato, la terribile diagnosi, il metodo Feldenkrais e la speranza

di Vittorio Pierobon

«Tetraparesi spastico distonica. Suo figlio non parlerà mai, non camminerà mai, non si alimenterà mai da solo». Una diagnosi tremenda per qualsiasi genitore. Una sentenza, apparentemente senza appello. Solo un miracolo Christian Barzazi, brillante avvocato di 46 anni e imprenditore di successo di Dolo, in provincia di Venezia, crede nei miracoli. La sua profonda fede lo ha aiutato a non abbattersi e a trovare la forza per continuare a sperare. «Io credo che mio figlio Riccardo ballerà al suo matrimonio», è la risposta di Christian a quanti non gli davano speranze. E ne ha fatto una battaglia non solo personale. Con il fratello David, ha costituito la Fondazione Giovanni Leoni, per aiutare i bambini in difficoltà. Ha dialogato con la Regione («ringrazio il presidente Zaia») che ha inserito anche il trattamento con il metodo Feldenkrais tra quelli aventi diritto ad un rimborso almeno parziale. Quella di Riccardo, nato il 27 marzo 2014 all'ospedale all'Angelo di Mestre, al termine di un parto drammatico, che ha rischiato di concludersi con la morte della madre Maria Giovanna e del bimbo che portava in grembo, è una storia d'amore, tanto amore, bellissima. Sostenuta da una profonda fede.

Tetraparesi spastico distonica


Un messaggio per tanti genitori che hanno un figlio come Riccardo. In Italia i casi sono circa duemila all'anno. Non è un cammino facile quello intrapreso dall'avvocato Barzazi e dalla moglie. Lo hanno potuto affrontare anche perché avevano solide basi economiche, grazie ai brillanti risultati del Gruppo Green Power, società leader nell'efficientamento energetico, che Christian, assieme al fratello David, ha condotto ad eccellenti risultati. «Abbiamo guadagnato molto in pochi anni», riconosce.

Ma io sono arrivato al punto di spendere tutto per le cure di mio figlio

Cure costose, mille dollari a seduta

Cure costosissime, inseguendo nel mondo specialisti e terapie innovative. Anche mille dollari a seduta. Andiamo con ordine, seguendo la traccia del libro che Christian ha sentito il bisogno di scrivere: Il tuo sorriso illumina la nostra vita con in copertina una splendida foto di Riccardo sorridente, felice. «Un testo luminoso - scrive il filosofo Massimo Donà nella profonda prefazione - che sarà d'aiuto a molti. Ci insegna ad impegnarci a riconoscere la luce, che può essere emanata anche da quella che a noi pare una buia disavventura».


Come è iniziata - raro caso di embolia da liquido amniotico


Disavventura è dir poco. Era cominciata malissimo con un parto d'urgenza dall'esito disastroso: «Sua moglie non respira. È intubata e non riusciamo a stabilizzarla» ha comunicato un'infermiera nel cuore della notte, fuori dalla sala parto. «E il bambino?» La disperata domanda di Christian. «Stiamo cercando di rianimarlo». Il mondo gli è crollato addosso. «Stanno morendo», ha gridato al telefono al fratello David. Poi ha pianto e ha cominciato a pregare e a sgranare il Rosario. Più tardi lo ha raggiunto il medico stravolto e costernato, appena uscito dalla sala operatoria. «Si tratta di un rarissimo caso di embolia da liquido amniotico. Purtroppo la casistica dice che il bambino quasi sempre muore e la madre, se sopravvive, resta menomata». Questa volta non va così. Maria Giovanna dopo tre giorni viene dimessa, il suo recupero sarà totale. Per Riccardo i tempi saranno molto più lunghi e le conseguenze pesantissime. Ma è vivo! Grazie ai medici degli ospedali di Padova e Mestre. «Le mie preghiere sono state accolte» aggiunge Christian. Ma il calvario era appena cominciato.

 


la diagnosi - danni cerebrali


«Riccardo, faticava a mangiare. Non piangeva. Non sorrideva. Era sempre rigido. Dopo 9 mesi dalla nascita, la conferma dei danni cerebrali - racconta il papà - Da quel momento ho cercato tutte le strade possibili, l'ho fatto visitare da vari specialisti, sempre con la stessa risposta: non potrà mai Tutti mi davano risposte tecniche, scientifiche. Veniva esclusa a priori la possibilità di recupero funzionale». Il ragionamento di Christian parte dal presupposto che negli ultimi settant'anni, mentre la medicina ha compiuto passi da gigante, per la cura di questa patologia i miglioramenti sono stati minimi. «Forse bisogna chiedersi se i protocolli si possano cambiare. Basta con la convinzione che un disabile non possa diventare normale. Il cervello umano è un mistero. Io credo nella neuroplasticità: se adeguatamente stimolato può creare nuove connessioni e sostituire quelle danneggiate».


Il metodo Feldenkrais


Christian comincia a studiare la materia, consulta altri specialisti, viene illuminato dalla lettura dei libri del professor Norman Doidge che sostiene che il cervello umano è un grado di guarire, di ripararsi e migliorare le proprie funzioni. Le prova tutte, prima il metodo Doman, poi il metodo Feldenkrais, che prende il nome da uno scienziato israeliano morto da alcune decine d'anni.

In California c'è una sua allieva, Anat Baniel che ha aperto una clinica. L'unica al mondo

Nel settembre del 2016 la famiglia Barzazi (c'è anche era piccola Veronica che all'epoca aveva 5 anni) parte per la Baia di San Francisco. «Abbiamo prenotato sei settimane di cure, molto costose - dice Christian - e affittato una casetta». Per Riccardo i miglioramenti sono sorprendenti.

I genitori decidono che bisogna continuare. Tornano a Dolo per pochi giorni, il tempo di staccarsi dal lavoro, ottenere i visti e ripartono per l'America. Dopo qualche mese i progressi rallentano. Quasi si fermano. Altro viaggio della speranza a Panama, per un ciclo di infusioni di cellule staminali, che verrà ripetuto negli anni successivi. Anche in questo caso si notano benefici. Dopo un anno di cure, Christian e Maria Giovanna decidono di tornare a Dolo. Riccardo ha acquisito maggiore stabilità, riesce a stare seduto senza supporti, sorride e dà segni di interazione. È bellissimo.


Ricomincia la ricerca di specialisti. Viaggi in Germania, Svizzera, mezza Italia, in Croazia dove lavora Josipa Stipetic, fisioterapista, insegnante di Feldenkrais. Al primo incontro con Josipa è scattato qualcosa: «È come se i due si fossero riconosciuti - dice il papà -. Riccardo è entrato in sintonia con questa donna». La fisioterapista ha accettato di trasferirsi per brevi periodi a Dolo per seguire il bambino. Era l'estate del 2018. Il trattamento continua ancora oggi. Josipa torna dalla Croazia una volta al mese per una settimana. E non segue solo Riccardo, perché numerose altre famiglie hanno chiesto il suo intervento. E i risultati? «Io e mia moglie continuiamo a vedere piccoli miglioramenti. Costanti. Oggi Riccardo frequenta la seconda elementare. La famiglia ha ritrovato il suo equilibro, viviamo normalmente, a casa, in vacanza, al ristorante. Lo so che abbiamo davanti ancora molti gradini da salire, ma quando Riccardo camminerà, anche se avrà un'età ritenuta impossibile per un bambino, sarà la dimostrazione che i miracoli arrivano».


vittorio.pierobon@libero.it
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2023, 11:24
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