JESOLO - Le prenotazioni ci sono, a mancare però sono i lavoratori. E con l'inizio della stagione ormai imminente, il problema rischia di trasformarsi in emergenza. Anche perché nell'ultimo mese la situazione non è cambiata di molto, anzi: la maggior parte delle attività sono ancora senza lavoratori stagionali. Continua la difficoltà a reperire personale per hotel, ristoranti, negozi e attività collegate al mondo del turismo.
ATTIVITÀ IN CRISI
A mancare sono soprattutto chef, receptionist e addetti di sala. A Jesolo, solo negli hotel, trovano occupazione circa 6mila addetti, dei quali ad oggi almeno il 20% manca all'appello. Ma a cascata la situazione si sta riversando anche su altre attività come ristoranti, bar, gelaterie e negozi. Tutti alle prese con la stessa difficoltà, ovvero l'assenza di personale, soprattutto nei turni serali e per i weekend.
MANCANO VIGILI
Addirittura delle difficoltà si stanno registrando nel settore pubblico, visto che al bando per l'assunzione di 11 agenti di Polizia locale stagionali, con un contratto di 5 mesi, le domande protocollate in Municipio sono state 51, mentre una decina di anni fa erano 500. Ma se l'assenza si avverte maggiormente per le figure specializzate, a mancare sono anche i giovani, perché se fino a qualche anno fa la stagione veniva vista come un'opportunità per pagarsi gli studi o per non gravare sulla famiglia, oggi non è più così. Molteplici i fattori che hanno contribuito a questa situazione: dal reddito di cittadinanza che può disincentivare la cultura del lavoro all'emergenza Covid, soprattutto per il turismo e la ristorazione, che viste le tante chiusure può aver fatto perdere attrattività a un settore che ora può apparire meno solido rispetto ad altri.
LE CATEGORIE
«È un problema complesso spiega Massimiliano Schiavon, presidente regionale di Federalberghi , già emerso prima della pandemia e che negli ultimi due anni si è acuito e difficilmente potrà essere risolto a breve.
NUOVE FORESTERIE
Una delle soluzioni lanciate dall'Associazione jesolana albergatori (Aja) è invece quella di creare una foresteria per i dipendenti che arrivano da fuori Comune. Per questo l'Aja sta predisponendo un bando con cui individuare un hotel che verrà concesso agli imprenditori soci, che potranno farvi alloggiare i propri dipendenti. «Uno dei maggiori problemi dice Alberto Maschio, presidente di Aja è il fatto che molti lavoratori risiedono fuori provincia e fanno difficoltà a reperire alloggi. La foresteria va in questa direzione, è una delle azioni che puntano a rendere il lavoro nel turismo più attrattivo. Il problema da solo non si risolve: se vogliamo ottenere un cambio di tendenza servono azioni concrete e se c'è qualcuno che sfrutta i lavoratori questo fa il male di tutti, prima di tutto della sua categoria».
CONFCOMMERCIO
Per Angelo Faloppa, presidente di Confcommercio Jesolo-San Donà il problema è molto più ampio. «Tutti i settori ormai sono investiti da questa situazione commenta anche quello siderurgico e le attività annuali. Mancano soprattutto le nuove leve, eppure in Veneto il 10% dei giovani è disoccupato, forse però non hanno bisogno di lavorare. Serve un rapido cambio di mentalità: la cultura del lavoro va incentivata».
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2022, 16:02
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