VAL DI ZOLDO - Anche ieri nessuna traccia di Federico Lugato, il 39enne in ferie con la moglie Elena in Val di Zoldo, sembra scomparso nel nulla. Ma ieri un segnale è arrivato dalla celle telefoniche che oggi indirizzeranno le ricerche verso il Duran.
Esattamente una settimana fa, verso le 9 del mattino, è uscito per una passeggiata e non è più tornato a casa. Centinaia di persone soccorritori, forze di polizia e tanti volontari hanno perlustrato la zona invano. Tutta la parte centrale è stata setacciata senza trovare nemmeno un oggetto, una racchetta o una borraccia, che possano ricondurre a Federico. Oggi, grazie alle indicazioni fornite dalle celle telefoniche, le ricerche si sposteranno nelle aree limitrofe. In particolare verso Passo Duran.
SOCCORSO ALPINO
A coordinare le operazioni di ricerca sul campo, a causa delle particolari condizioni orografiche dell'area (particolarmente impervia), c'è il responsabile del Soccorso Alpino Alex Barattin che lavora in stretta sinergia con il comando provinciale dei vigili del fuoco. All'inizio è stato seguito il sentiero che Federico aveva detto di voler percorrere. Una specie di giro ad anello dal parcheggio di Pralongo fino al bivacco Angelini e poi indietro. Le ricerche, tramite uomini, cani molecolari, droni ed elicotteri, si sono poi orientate verso Malga Pramper dove una cella telefonica sembrava aver preso il segnale del cellulare di Federico (almeno prima che si spegnesse). Ancora nulla. Oggi si continua.
UN'AREA ENORME
«Noi procediamo con le ricerche nelle aree limitrofe ha spiegato ieri sera Barattin verso Goi, lato del Duran, e dall'altra parte, al Sora'l Sass, nella parte sud-est. Stiamo allargando la zona perché quella centrale non ci dà riscontri». Le uniche indicazioni sono arrivate dalle celle telefoniche. «È il solo dato oggettivo che abbiamo continua Barattin oltre agli avvistamenti ma sono molto discordanti. In ogni caso, tutta la parte centrale l'abbiamo fatta. Ma si parla di un'area enorme da setacciare: centinaia di miglia di metri quadri».
BOSCHI BATTUTI PALMO A PALMO
La zona è vasta e anche impervia.
DRENATI I LAGHETTI
Negli ultimi due giorni sono stati drenati anche alcuni laghetti ma non è stato trovato nulla. Le difficoltà sono tante. Il giorno della scomparsa, ad esempio, pioveva. E questo di certo non ha aiutato i cani molecolari e le unità cinofile nella ricerca di Federico che potrebbe esser scivolato in un crepaccio o in mezzo al bosco. «Tra le radici dei pini mughi spiegano i volontari ci sono dei crepacci nascosti e un elicottero non riuscirebbe a vederlo. Bisogna andar lì direttamente ma è pericoloso anche per i soccorritori».
FINO A DOMENICA
La prefettura ha già dichiarato che le ricerche continueranno almeno fino a domenica. Nel frattempo la moglie Elena sta cercando di tenere alta l'attenzione e di raccogliere fondi per risarcire soccorritori e volontari.
RACCOLTA FONDI
La raccolta iniziata su Facebook (alle 20 di ieri aveva raggiunto quasi i 18mila euro) è stata facilitata. Si può fare un bonifico inserendo causale Troviamo Federico, intestatari Elena Panciera e Nicoletta Lugato, iban IT52O0851111900000000043642, Cortina Banca di Belluno. «Stiamo tenendo traccia di tutte le spese chiarisce Elena Rendiconteremo tutto. Rimborseremo le spese di viaggio, vitto e alloggio a chiunque venga ad aiutarci: basta portarci gli scontrini, le ricevute e ogni giustificativo».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Settembre 2021, 10:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA