PIEVE DEL GRAPPA (TREVISO) - Non è stata una morte naturale ma il risultato dell'assunzione di un cocktail di droghe, risultata poi fatale al cuore. A 7 mesi dalla morte di Matteo Martin, 23 anni, ritrovato cadavere la mattina del 5 giugno a casa di un amico, sul tavolo del pm Giulio Caprarola sono arrivati gli esiti dei test tossicologici che raccontano una storia diversa rispetto a quella dell'infarto o del sospetto aneurisma. Il giovane infatti aveva assunto varie sostanze stupefacenti, tra cui cocaina. Un mix letale che gli ha causato l'arresto cardiaco che è stato la causa della morte. Il pubblico ministero ha disposto esami sul cellulare del ragazzo, che potrebbe nascondere, nelle chat, il nome dello spacciatore che gli ha venduto la dose letale. Il giorno prima Matteo Martin aveva raggiunto in macchina Pieve del Grappa e, al termine della serata, aveva deciso di passare lì la nottata. Aveva litigato con i familiari e per questa ragione aveva chiesto ospitalità ad un conoscente 24enne. Ai carabinieri l'amico ha dichiarato di aver guardato la televisione in compagnia della sua ragazza fino a circa la mezzanotte, chiacchierando. Ed ha escluso l'assunzione di stupefacente.
Macabra scoperta
Al risveglio, intorno alle 9, la macabra scoperta. «Quando sono andato a chiamare Matteo -ha raccontato- mi sono reso conto che era privo di sensi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2021, 15:09
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