MOGLIANO VENETO (TREVISO) - «Non lo conosceva, lui le ha chiesto i soldi. Le è corso dietro in bicicletta ma se ne è accorta solo quando ormai lo aveva addosso. Lei gli ha detto che aveva solo il cellulare e lui l'ha colpita». La testimonianza di una vicina di casa dei Novello riassume quella che ad oggi è la tesi regina sulla brutale aggressione di lunedì in via Marignana. Con tutte le ambiguità che ancora devono essere chiarite. Dopo l'interrogatorio di venerdì all'aggressore 15enne, domani potrebbe essere un'altra giornata decisiva. Marta sarà dimessa dalla rianimazione, per proseguire le cure in un reparto non intensivo. E già domani gli inquirenti potrebbero sentirla per raccogliere ufficialmente, per la prima volta, la sua versione. Decisivo sarà il bollettino medico, che dirà se la ragazza potrà essere in grado sia fisicamente che psicologicamente di sostenere il colloquio. Se infatti il suo fisico si sta lentamente riprendendo, l'entità delle ferite resta importante e soprattutto affrontare nei dettagli il dramma rappresenterà una dura sfida per la giovane donna. Per questo sia i medici che gli investigatori fino a oggi sono stati perentori nel lasciarle spazi e tempi per metabolizzare l'accaduto.
IL MOVENTE
Il 15enne nel frattempo resta nel carcere minorile di Santa Bona, dove sta affrontando un percorso con educatori e psicologi. Dopo l'udienza di venerdì in cui ha risposto alle domande del giudice, adesso si sta ambientando nel penitenziario e avrà davanti a sé un lungo cammino per prendere coscienza della gravità delle sue azioni. Il riserbo su come stia affrontando questi primi giorni privato della libertà è massimo: «Parliamo di un minore, giovanissimo aveva dichiarato il suo avvocato Matteo Scussat, per ora il carcere è il luogo dove può essere seguito al meglio». All'indomani dell'arresto il ragazzino si era detto dispiaciuto e in ansia per le sorti di Marta, ma in sede di interrogatorio avrebbe riferito che quella ragazza lui la conosceva soltanto di vista e che con lei non avrebbe mai avuto nulla a che fare prima di lunedì scorso. Un'ammissione che lascia intendere che il 15enne uscito di casa senza telefonino e con un coltello in cerca di denaro avrebbe colpito a caso.
LE INDAGINI
A suffragare fin dal primo momento l'ipotesi della rapina, sostenuta dai carabinieri e confermata dalla Procura, sarebbero state le prime parole che Marta aveva confidato ai soccorritori prima di svenire.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Marzo 2021, 11:55
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