Rilancio della Monti, per ora solo incertezze per i 260 dipendenti
di Mattia Zanardo
LA DELUSIONE
I rappresentanti dei lavoratori, tuttavia, non nascondono la delusione per l'esito del summit: «Purtroppo non ci ha offerto certezze sul futuro della Tessitura Monti e dei suoi 260 dipendenti. Il piano industriale - confermano Ildebrando Dall'Acqua della Filctem Cgil Treviso, Simona Puzzo della Femca Cisl Belluno Treviso e Francesca Pol della Uiltec Treviso Belluno - è ancora in fase di elaborazione e ci sarà presentato a luglio. Ad oggi rimane il malumore, incertezze sul destino dell'azienda e la difficoltà dei lavoratori che attendono due mensilità di stipendio e la tredicesima». Erano stati proprio gli esponenti sindacali a sollecitare il confronto, per poter ottenere maggiori delucidazioni sulle nuove strategie aziendali.
LA PROMESSA
«È importante l'impegno preso dall'azienda per la elaborazione di un piano industriale per il rilancio strutturale dell'impresa ribadiscono i sindacalisti, secondo cui l'anno in corso sarà decisivo - ma non abbiamo ricevuto sufficienti garanzie riguardo al futuro dell'azienda e al mantenimento dell'organico, messo a dura prova dagli inizi degli anni Duemila da un difficile e doloroso percorso di ristrutturazione aziendale. Crediamo sia importante, in questa fase, fare delle attente valutazioni sull'opportunità per l'azienda di trovare degli investitori adeguati». Tessitura Monti, oltre al quartier generale di Maserada, conta su stabilimenti produttivi in India e Repubblica Ceca. Lo scorso luglio la gestione del gruppo era ritornata nelle mani della famiglia proprietaria, con l'affidamento delle deleghe operative ai cugini Manuel e Bruno Monti (mentre un terzo cugino, Giovanni, è presidente).
I TAGLI
Nell'ultimo quindicennio ha vissuto tensioni finanziarie, delocalizzazione della produzione e una conseguente, drastica riduzione del personale. Per fronteggiare la concorrenza a basso costo di turchi, cinesi e indiani, da alcuni anni sta puntando su tessuti di pregio e con lavorazioni bio Le parti hanno condiviso spiega una nota della Regione - la scelta di mantenere attivo il tavolo regionale al fine di sottoporre a monitoraggio periodico e continuativo l'evolversi della situazione aziendale. Obiettivo comune di tutte le parti presenti è presidiare una gestione ordinata dell'attuale fase aziendale e perseguire ogni strada utile che possa garantire il mantenimento di questa importante realtà produttiva veneta. Prossima riunione entro fine luglio.
Mattia Zanardo
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Maggio 2019, 11:49
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