Referendum Veneto. Oliviero Toscani: «Hanno votato i mona, contadini che non sanno l'italiano»

Oliviero Toscani sul referendum: «Sono andati a votare i "mona"»
PADOVA - Torna a colpire Oliviero Toscanidopo aver dato degli ubriaconi agli abitanti della regione, stavolta sceglie come bersaglio in referendum per l'autonomia del Veneto. E il fotografo, intervenendo in diretta a Radio Padova durante il Morning show di stamani, non usa mezzi termini: «Quelli che hanno votato sono dei "mona", contadini che non sanno neanche parlare l'italiano». Il termine in regione, aldilà del riferimento sessuale, è sinonimo di tonto, stupido, ignorante. Così il fotografo, maestro della provocazione, ritorna ad aprire una ferita solo apparentemente chiusa che aveva portato a querele all'epoca degli «imbriagoni».

«Chi non ha votato è la minoranza intellettuale» - ha affermato Toscani, rispondendo alla domanda se «quelli che sono andati a votare sono dei "mona" allora»,e aggiungendo: «Questo lo ha detto lei, ma è la verità. Ognuno fa le sue scelte. Siete una radio di Padova, mi telefonate alle 8 del mattino per sapere il mio parere, io non è che vi devo dire ciò che volete sentirvi dire: io non avrei detto niente su quei mona che sono andati a votare. Mi hanno chiesto cosa penso? Che sono dei mona».

La dicotomia tra città e campagna, con i maggiori capoluoghi del Veneto sotto il 50% al referendum in Veneto e il record di astensione di Milano, Oliviero Toscani la spiega così: «Non a caso Milano è la prima città d'Italia per intellighenzia, e non a caso Milano è una città piena di immigrati: veneti, napoletani, siciliani, neri, africani. Milano è fatta così, è civile. Mentre i contadini là, che non parlano neanche italiano, cosa vuoi che votino».

LE REAZIONI
La leghista europarlamentare Mara Bizzotto non ci sta: «Il vero mona è Toscani, e non manca occasione per dimostrarlo. Un professionista dell'insulto che dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare dei veneti». E ancora: «Con Toscani siamo in presenza di un caso ormai patologico». Scatta anche Elisabetta Gardini, di Forza Italia: «Chieda immediatamente scusa ai cittadini che domenica si sono recati alle urne e porti rispetto a una regione dove ha guadagnato soldi e prestigio professionale. Sputare sul piatto dove si è mangiato è un atto spocchioso e meschino. E Toscani, in termini di tolleranza e rispetto, dai veneti può solo che imparare». Ne ha per il fotografo anche il M5s. «Faccio presente a Toscani che il diritto al voto è un principio cardine della nostra costituzione e pertanto va rispettato nell'affluenza e nell'esito», dice il deputato pentastellato Mattia Fantinati. E poi fedele alla propria terra c'è chi si dice (ironicamente) felice dell'epiteto come la consigliera regionale Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) mentre il capogruppo del Carroccio Nicola Finco, visto il «livello intellettuale» gli augura una felice pensione.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Ottobre 2017, 16:03
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