Ladri gemelli: hanno lo stesso Dna, centinaia di colpi in tutto il Nordest

Ladri gemelli: hanno lo stesso Dna, centinaia di colpi in tutto il Nordest

di Paola Treppo
SACILE (Pordenone) - Caso singolare quello messo in luce dai carabinieri del Norm di Sacile. I militari dell'Arma, infatti, hanno fermato nei giorni scorsi uno di due ladri gemelli, che hanno lo stesso Dna. Entrambi sono malviventi ed entrambi rubano da tempo nelle case usando la tecnica del foro nell'infisso fatto con un trapano a mano, così da non svegliare le famiglie mentre dormono e ripulirgli da casa, sottraendo loro oro e soldi. 

Fratelli, ladri, gemelli
​Il fatto di avere un Dna identico ha creato non pochi problemi alle forze dell'ordine e alle diverse Procure che sono state interessate nel Nord dell'Italia, nelle zone dove questi due ladri gemelli hanno colpito molte volte, cui sono attribuiti centinaia di furti in abitazione. Nei giorni scorsi, dopo un pedinamento, i carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Sacile ne hanno inchiodato uno, Eduard Trushi, albanese di 32 anni, senza fissa dimora, nullafacente. Il pregiudicato, è stato fermato in un centro commerciale di Conegliano che aveva raggiunto da Sacile, dove era stato intercettatocon una macchina rubata a Concordia Sagittaria, una Nissan Micra. Per lui è scattato il fermo di indiziato di delitto. 

Una marea di colpi 
​Questa volta si sa per certo che è stato lui, Eduard Trushi, e non il fratello gemello poiché quest'ultimo si trova in carcere e non può aver commesso quindi i reati che gli sono contestati e per cui è finito in carcere. Il Trushi gemello fermato al centro commerciale Cona di Conegliano è ritenuto l'autore, solitario, dei furti messi a segno in abitazione e su automobili lo scorso 17 ottobre con otto case svaligiate ad Aviano, di altri 3 furti in abitazioni di Ceggia (Venezia) la notte del 21 ottobre, di un furto di Zenson di Piave (Treviso) il 22 ottobre, di due colpi a San Stino di Livenza (Venezia), nella notte del 23 ottobre, e della ricettazione di una auto Audi A4 rubata a Casale sul Sile (Treviso) il 15 ottobre. 

Percorreva di notte centinaia di chilometri
​A bordo di auto rubate, Eduard Trushi percorreva di notte anche centinaia di chilometri rubando oro e soldi nelle case, per poi dileguarsi. Adesso, vista la grave pericosità sociale di quest'uomo, la Procura ha deciso di trattenerlo in carcere in stato di fermo; le indagini dei militari dell'Arma di Sacile, comandati dal maggiore Michele Grigoletto, procedono senza sosta, per tentare di recuperare la refurtiva e di individuare altre eventuali vittime finite nel mirino dell'albanese gemello. Chi pensa di essere stato derubato con il modus operandi del trapano a mano deve chiamare il 112 per aiutare le forze dell'ordine. Eduard Trushi, tra l'altro, è stato più volte destinatario di provvedimenti di espulsione dall'Italia, ma se n'è sempre infischiato. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Novembre 2017, 09:33
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