Delitto delle Terme, un filmato immortala un'ombra: è l'assassino?

Delitto delle Terme: un filmato immortala la fuga di un'ombra

di Marina Lucchin

PADOVA - C’è l’ombra di un uomo immortalata nei filmati della telecamera di videosorveglianza che controlla l’esterno del chiosco dei “Laghetti di Sant’Antonio”. L’ora e la direzione presa dalla misteriosa figura, combacerebbero con il racconto fatto ai carabinieri dalla fidanzata di Mattia Caruso, assassinato dopo una festa nel locale di Montegrotto domenica sera. La qualità del video, però, è molto scarsa e per questo motivo impossibile dare a quell’ “ombra” un nome e un volto. Per avere un quadro preciso è necessario attendere i risultati dell’autopsia disposta sul corpo. Solo in quel momento sarà possibile riscontrare se la deposizione della giovane combacia con quanto avvenuto davvero.

Quel che più lascia perplessi gli inquirenti è comprendere per quale motivo la vittima, dopo il colpo di coltello ricevuto in petto, così forte da lesionargli il cuore, abbia potuto mettersi alla guida e percorrere una manciata di chilometri. Altra cosa che non torna: com’è possibile non ci siano tracce di sangue anche nel parcheggio? Lì dove la fidanzata ha dichiarato che Mattia si era appartato per parlare con l’uomo misterioso che poi l’avrebbe aggredito mortalmente.

Le incognite

Di domande, in ogni caso, ce ne sono ancora tante. E tutte, per ora, sono senza risposta. Perché Mattia Caruso ha incontrato quell’uomo nel parcheggio del locale? Anche lui era alla festa o si erano dati appuntamento lì? Perché hanno litigato? E, specialmente, che fine ha fatto il suo aggressore e probabile omicida? E si tratta davvero di dell’uomo misterioso, descritto dalla fidanzata di Caruso come un giovane di colore, con una felpa o una giacca con cappuccio?

L’iter

Il pubblico ministero Roberto Piccione ha disposto l’autopsia sul corpo del 30enne: verrà affidata oggi a Stefano D’Errico, medico legale dell’Università di Trieste. Grazie all’esame si riuscirà a capire con esattezza che tipo di arma è stata usata e con il test tossicologico sarà possibile scoprire se il 30enne avesse fatto uso di sostanze stupefacenti o medicinali.

Una teoria - come l’uso di anfetamine - che spiegherebbe come Caruso abbia potuto guidare l’auto per poco meno di 5 chilometri nonostante una coltellata mortale al cuore. Gli elementi finora raccolti portano a ritenere che sia stata opera di una sola persona, di sesso maschile. Molti sono però i punti ancora oscuri nei tragici momenti che hanno portato all’omicidio. La fidanzata di Mattia, Valentina, ad esempio, non ha saputo ancora dire agli inquirenti se l’uomo con cui il suo ragazzo ha parlato - il principale indiziato dell’omicidio - fosse una persona a lui conosciuta o se l’avesse incontrato per la prima volta alla festa, dove magari era scoppiato un battibecco. Mattia domenica ha passato la serata con la fidanzata nel locale Laghi di Sant’Antonio, nella zona artigianale di Montegrotto, dove si è tenuta una festa. Alle 23.30 i due sono usciti, come testimoniato anche dal gestore. Caruso, secondo le prime testimonianze di Valentina, ha incontrato un altro uomo nel parcheggio, dove è stato accoltellato, e poi, guidando la sua auto, ha percorso circa due chilometri in direzione di Abano. Qui, all’inizio di via dei Colli Euganei, appena prima della rotatoria con via Busi, ha accostato scendendo e accasciandosi sanguinate sull’asfalto, dove è stato soccorso e portato in ambulanza a Padova per poi morire, alle 0.20, al pronto soccorso di via Giustiniani. Poco più di mezz’ora è dunque durata l’agonia del trentenne. Ma cosa esattamente sia accaduto in quei minuti deve ancora essere chiarito. Valentina non ha nemmeno capito immediatamente quanto fosse grave la situazione. Non sapeva nemmeno che Mattia fosse morto, gliel’hanno dovuto spiegare dopo quando è stata sentita dagli inquirenti per capire cosa fosse successo. «Ho visto Mattia appartarsi nel parcheggio del locale con un uomo, che però non so chi fosse – ha raccontato la fidanzata ai carabinieri – Io lo ho aspettato a bordo della sua auto e lui è salito pochi minuti più tardi, partendo in direzione della tangenziale dei Colli. Mi sono accorta che era ferito solo quando lui ha accostato l’auto». Al momento nessuna accusa viene mossa nei confronti della giovane’, né alcuno risulta per il momento in stato di fermo.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2022, 13:54
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