Ultras inferociti, Brescia-Cosenza finisce nella violenza. Altri 5 poliziotti del Reparto mobile di Padova feriti

Al gol che ha sancito la salvezza del Cosenza i tifosi lombardi hanno fatto esplodere la rabbia

Ultras inferociti, Brescia-Cosenza finisce nella violenza. Altri 5 poliziotti del Reparto mobile di Padova feriti

di Silvia Moranduzzo

Ultras che invadono il campo, scontri con gli steward e la polizia. Scene che non si vedevano da tempo. Il playout di serie B Brescia-Cosenza è terminato nella violenza. E tra i feriti ci sono 5 poliziotti del Reparto mobile di Padova e altri 3 del Reparto mobile di Milano, di cui uno è grave. Quasi il ripetersi di quanto accaduto alla partita Sudtirol-Reggina: anche in quel caso il bilancio è stato di cinque poliziotti feriti.

La partita

La tensione si tagliava con il coltello. Quella di ieri, 1 giugno, era la partita che avrebbe sancito la retrocessione del Brescia in C dopo 38 anni e la salvezza del Cosenza. Le forze dell'ordine erano in allerta. E quando i calabresi hanno segnato al 95esimo minuto è scoppiato il caos. Sono stati lanciati fumogeni, gli ultras lombardi sono scesi in campo, quelli che erano fuori hanno tentato di sfondare i cancelli. Arrabbiati, violenti. I poliziotti li hanno respinti, pagando il prezzo di diversi feriti. Il match è stato sospeso ma solo all'una di notte la situazione è tornata alla calma e i tifosi del Cosenza sono potuti uscire dallo stadio. Al di fuori sono state bruciate auto, devastate le strade.

 

I feriti

«Ci troviamo nella condizione ormai di scrivere veri e propri dispacci di guerra più che comunicati sindacali di indignazione.

Almeno 5 feriti, mezzi di servizio distrutti, ma soprattutto tanta, tantissima regressione dal punto di vista di gestione di eventi sportivi. Un agente del Reparto mobile di Padova ferito seriamente durante gli scontri di Brescia per l’incontro di calcio Brescia - Cosenza». È l'amaro bilancio che fa all'indomani degli scontri Luca Capalbo, segretario provinciale Fsp polizia Padova. Dopo una notte insonne, trascorsa a cercare di capire come stessero i suoi colleghi.

«Gli stadi italiani sempre più teatri di guerriglia, appare che tutto quello di buono fatto nel campo della gestione degli eventi sportivi stia velocemente svanendo - dice - Occorre agire velocemente, lo denunciamo ormai da un anno non possiamo arrivare all’inizio dei campionati in queste condizioni. Ci piacerebbe non rimanere come poliziotti, orfani di quelle innovazioni normative senza le quali agire diventa sempre più pericoloso»


Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Giugno 2023, 09:20
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