Borgomagno, rissa in strada: la video-denuncia dei residenti /Guarda

Video

di Isabella Scalabrin
PADOVA - Residenti di via Menini svegliati di soprassalto all’una di notte, per gli schiamazzi provocati dall’ennesima lite in strada tra africani. Un’abitante dell’Ansa Borgomagno ha filmato col cellulare l’arrivo dell’ambulanza, sopraggiunta sul posto per soccorrere un giovane ferito a una gamba, disteso a terra. Il fatto è accaduto domenica scorsa.  

LA VIDEO-TESTIMONIANZA



«Siamo esasperati, perché la situazione in questo rione è diventata fuori controllo, e quasi tutte le notti veniamo disturbati da liti, risse e inseguimenti fra gruppi di congolesi, nigeriani e senegalesi, i quali non vanno d’accordo fra loro, e girano per il quartiere a piedi e in bicicletta, ubriachi e alterati, all’uscita dei locali dell’Area Funghi – spiegano dal comitato Ansa Borgomagno -. Temiamo che prima o poi ci scappi il morto, ma gli unici che sembrano non accorgersi dell’estrema gravità di quanto accade sono il sindaco, Sergio Giordani, e alcuni rappresentanti del Comune e di associazioni varie, i quali continuano a minimizzare le reali situazioni». In  particolare, il comitato segnala la pericolosità della zona compresa tra le vie Bernina, Fowst e Menini, «Dove avvengono i regolamenti di conti – spiegano - dal momento che quando scoppiano le risse dentro l’Area Funghi, che è chiusa e senza vie d’uscita, gli africani in fuga si riversano nelle strade limitrofe. Così, se si rientra a casa a tarda ora, temiamo per noi stessi e per i nostri figli, di essere coinvolti negli inseguimenti tra bande». 
PAURA
Ansa Borgomagno viene descritta da coloro che vi abitano come “Una nuova via Anelli”. «La zona è dequalificata e deprezzata – sostiene il comitato - Da anni chiediamo aiuto all’amministrazione, ma i risultati non si vedono neanche lontanamente, anzi siamo messi sempre peggio».
Il comitato sottolinea la complessità ad affrontare la questione: «Non abbiamo mai avuto problemi a convivere serenamente con le numerose famiglie di extracomunitari che abitano nel nostro rione – dicono i cittadini - ma come si può costruire un’integrazione con le persone violente di cui siamo in balia, che hanno comportamenti tribali, si picchiano, si accoltellano, fanno vandalismi, orinano sui muri delle nostre strade e ci minacciano?». E concludono: «Non capiamo perché persone che risiedono altrove a Padova, e non vivono i nostri problemi, debbano venire a insegnare a noi come vivere a casa nostra e a predicarci l’integrazione, mentre noi subiamo situazioni che sfidiamo chiunque a portarsi sotto casa. Noi chiediamo decoro, sicurezza, pulizia nel nostro quartiere, e di poter dormire la notte, ma nessuno ci ascolta».
Isabella Scalabrin
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Giugno 2019, 12:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA