Mamma scomparsa, parla il marito: «Io ho fatto denuncia, non so dove sia»

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di Marina Lucchin
STANGHELLA (PADOVA) -  «Io ho fatto denuncia, non so dove sia mia moglie e sono preoccupato. Non se ne sarebbe andata, lei. Ama sua figlia, non la lascerebbe mai». Mohamed Barbri, il marito di Samira El Attar, la mamma marocchina di 43 anni scomparsa dalla sua abitazione di Stanghella (Padova) dopo aver portato all'asilo la bambina, si porta i palmi delle mani agli occhi, mentre spiega in un italiano stentato quello che sta succedendo. Non ha notizie di sua moglie da lunedì 21 ottobre. Nessuno sa dove sia Samira. E dopo giorni e giorni di ricerche, è stato aperto un fascicolo in Procura a Rovigo per sequestro di persona. Martedì mattina hanno bussato alla sua porta i carabinieri, quelli del reparto operativo di Padova e quelli del Ris di Parma, che hanno eseguito rilievi all'interno dell'abitazione, nell'auto di famiglia e nei campi intorno alla piccola casetta dove vivono, al primo piano, persa nella campagna della Bassa Padovana. Ieri mattina, invece, i militari si sono concentrati sulle sponde del fiume Gorzone, a poche decine di metri da lì. 
 
MOHAMEDMohamed, bracciante agricolo, uno che «lavora come per 10 uomini» come ha spiegato il suo datore ai carabinieri, e la moglie sono integrati nella piccola comunità di Stanghella e ben voluti dai vicini. La vita di Mohamed è tutta lavoro nei campi e casa, tanto che, nonostante siano sette anni che abita nel paesino della Bassa, l'italiano lo mastica appena. Per parlare di quel che sta succedendo, l'uomo si fa aiutare dalla moglie della coppia di magrebini che abita al piano di sotto. «Ieri (martedì, ndr) sono venuti i carabinieri. Hanno rivoltato dappertutto. Mi sono spaventato. Io ho denunciato la sua scomparsa, non ho nulla da nascondere». Il bracciante assicura che Samira è una donna felice: «Uccidersi? No, non lo farebbe, non riesce a stare distante dalla nostra bambina». Ma allora dov'è? Mohamed non lo sa. Scuote la testa e ribadisce: «Non lo so, non so cosa sia successo, non so dove sia». La donna al suo fianco, che fa da interprete, aggiunge: «Capitelo, sono giorni difficili». Fuori nel cortiletto c'è un po' di tutto ammassato verso la rete di recinzione: «Hanno rivoltato la casa - continua Mohamed Barbri - sistemo un po' le cose mentre la bambina è a scuola». 
LA BAMBINAIl papà, infatti, sta cercando di angosciare meno possibile la sua piccola. Le ha detto che «mamma starà via per un po'» e nel frattempo continua a portarla all'asilo. L'uomo si fa dare una mano da amici e parenti per prendersi cura di lei - 4 anni e una salute fragile - che passa molto tempo assieme a cuginetti e altri bimbi del paese anche al pomeriggio.Al momento non c'è nessun indagato e gli investigatori dell'Arma sembrano abbastanza certi che la donna non si sia né allontanata di sua spontanea volontà, né suicidata. Si teme possa essere rimasta vittima di un incidente, o, peggio, possa essere stata rapita o uccisa. Ma da chi? E per quale motivo? Sono domande che al momento restano senza una risposta. Quel che è certo è che la donna, lunedì 21 ottobre, dopo aver accompagnato la bambina all'asilo di prima mattina, è passata dalla vicina per prendere dei vestitini usati che, poi, ha riposto in casa. Di lei e della sua bicicletta, dopo quest'incontro, non c'è più traccia. Il suo cellulare ha squillato a vuoto fino al giorno successivo, agganciato alla cella di Stanghella. E il giallo s'infittisce. 
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Novembre 2019, 15:09
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