Paura e psicosi per il Coronavirus, assalto ai medici di base

Paura e psicosi per il Coronavirus, assalto ai medici di base

di Elisa Fais
PADOVA - La paura del Coronavirus si diffonde tra i padovani. Centinaia di persone bussano alla porta dei medici di medicina generale per chiedere chiarimenti e rassicurazioni sul rischio contagio. E il medico di famiglia diventa un porto sicuro al quale rivolgersi in caso di dubbi. Lo conferma il segretario regionale Fimmg Veneto, Domenico Crisarà.

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LE DOMANDE
«Fortunatamente non possiamo parlare di fobia o panico generalizzato - chiarisce il dottor Crisarà - ma abbiamo notato che le persone hanno bisogno di informazioni chiare e autorevoli. In internet si trova di tutto, per questo i pazienti preferiscono rivolgere una domanda in più al proprio medico di famiglia. Spesso mi capita di fare una battuta per alleggerire la tensione, è un tema che merita attenzione e rispetto, ma preoccuparsi inutilmente non fa bene a nessuno».

Tante le telefonate che arrivano anche alla guardia medica. C’è chi confonde i sintomi di una semplice influenza, con quelli del Coronavirus. Proprio su questo fronte la Fimmg ha invitato alla vaccinazione anti-influenzale. «Vaccinarsi - spiega Crisarà - riduce la circolazione dell’influenza normale e quindi il carico nei confronti del sistema sanitario. Nei casi sospetti rende la diagnosi differenziale, cioè la distinzione tra le due infezioni, più facile e più rapida. Siamo all’inizio del secondo picco influenzale, se si ha la febbre consiglio di essere razionali e ragionevoli: non correre al Pronto soccorso, ma parlare con il proprio medico di famiglia».

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Intanto in Azienda ospedaliera è stata costituita una task force, il centro regionale è collocato nell’Unità di Malattie infettive e collabora con il laboratorio di Microbiologia e Virologia. In caso di pazienti sospetti, la diagnosi molecolare viene effettuata dal laboratorio patavino che invia poi i campioni al laboratorio nazionale dell’Istituto Spallanzani di Roma. Dal reparto di Malattie Infettive di via Giustiniani fanno sapere che non c’è ancora nessun caso da segnalare. L’università ha già attivato un numero di emergenza dedicato alla comunità accademica di rientro da viaggi, con l’obiettivo di ridurre l’eventuale rischio di diffusione dell’infezione. Dalle 9 alle 17 è possibile chiamare il 335/1008877 per ricevere informazioni su come comportarsi e per fissare un appuntamento per eseguire indagini di laboratorio.

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Conoscenze
Sul tema si è espresso anche il virologo di fama internazionale Giorgio Palù, già direttore del Laboratorio regionale di Microbiologia di Padova, e oggi specialista in oncologia e patologia generale presso la Casa di cura Villa Maria e Centro di medicina. «Conosciamo la sequenza di 6/7 genomi che lo accomunano al virus della Sars – specifica Palù - e ancora di più al virus del pipistrello che nel 2002 ne diede origine. Tuttavia, basandoci su quello che riportano le autorità cinesi, il rapporto tra infetti e deceduti indica che la mortalità è più bassa, mortalità del 2-3% contro il 10% della Sars. Un virus con queste caratteristiche rischia di diffondersi maggiormente perché sopravvive, causando un forte impatto sulla vita lavorativa e sociale delle persone, oltre all’impatto su strutture sanitarie ed ospedali».

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Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Febbraio 2020, 16:47
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