Vigili assenti a Capodanno, per i sindacati
pronta una multa da 100 mila euro

Vigili assenti a Capodanno, per i sindacati ​pronta una multa da 100 mila euro

di Silvia Mancinelli
Una sanzione di centomila euro a carico delle organizzazioni sindacali per le assenze di massa dei vigili urbani di Roma la notte di San Silvestro. E' quanto ha deciso l'Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali che ha definito lo sciopero “selvaggio”.





Ogni sigla, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, CSA e Diccap Sulpl dovrà pagare 20mila euro ognuna ma non è esclusa la valutazione «ai sensi di legge, della posizione individuale dei lavoratori o di altri responsabili coinvolti nella vicenda». La decisione tanto severa è arrivata al termine di una riunione lunghissima e a conclusione di un procedimento aperto il 15 gennaio scorso: secondo l'autority presieduta da Roberto Alessi, i sindacati multati sarebbero stati i registi di un grave stato di agitazione alla base della “ritirata” generale dei caschi bianchi lo scorso Capodanno. Sentiti i rappresentanti delle sigle e analizzate le pagine facebook degli agenti e dei sindacati, l'Autorità nazionale ha ricostruito le responsabilità ed elaborato gli atti a breve in Procura.



«Una decisione politica, già anticipata a mezzo stampa quindi senza un vero contraddittorio – commenta Stefano Giannini, Sulpl -. Capiamo che un dirigente nominato dalla politica debba rispondere alla stessa del suo operato, per questo presenteremo un ricorso alla magistratura che sicuramente è priva di condizionamenti politici».



Dura la posizione anche dell'Ospol: «Il sindacato è estraneo all'assenteismo – spiega Roberto Pardo – che è invece un fenomeno diventato collettivo per il passaparola. Le sigle non hanno responsabilità e mi auguro che si faccia chiarezza. Quanto accaduto a Capodanno è stata a mio avviso una forma di autodifesa, sicuramente non giusta, da parte del lavoratore di fronte ad un uso improprio della reperibilità, istituto di eccezionalità, fatto dal comandante per coprire un servizio. L'agente è stato sottratto alle proprie famiglie per una prestazione che non gli compete e la responsabilità è di chi non ha saputo organizzare il servizio abusando della propria posizione come oggi fa per sanzionare».



Per i ricorsi davanti al giudice del Lavoro le sigle sindacali avranno comunque tempo: intanto restano indagati i medici che firmarono i certificati sospetti e i vigili che ne hanno beneficiato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Marzo 2015, 09:00
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