Trattati di Roma, cortei e blocchi: ira dei commercianti. "Persi 20 milioni"

Trattati di Roma, cortei e blocchi: ira dei commercianti. "Persi 20 milioni"

di Paola Lo Mele
Il 25 marzo, l'attesa data delle celebrazioni dei 60 anni dei Trattati di Roma, è alle spalle. Ma i commercianti della Capitale lamentano perdite milionarie per l'ingorgo di eventi, cortei e divieti tra venerdì e domenica. Tre giorni out secondo la Confcommercio cittadina che si fa sentire per voce del presidente dell'associazione centro storico David Sermoneta.

«La stima di questi tre giorni, in centro, è una perdita di 20 milioni di euro. Non sono una perdita solo per i commercianti ma per la tutta la collettività, in quanto 20 milioni di incassi corrispondono a circa 4 milioni di gettito Iva che non recupereremo mai. Gli stranieri che nel week end dovevano venire a Roma sono andati altrove, disdicendo le prenotazioni. Sabato la giornata è stata di blocco completo e oggi (ieri, ndr) c'è stata un'altra giornata di fermo dei veicoli. Manca il coordinamento amministrativo della città, perché a fronte di due giorni come quelli di venerdì e sabato il blocco del traffico si poteva rinviare alla domenica successiva».

Sermoneta critica senza troppi giri di parole la scelta del Campidoglio sulla domenica ecologica ma non solo. Sottolinea come i commercianti facciano parte di una catena produttiva che genera Pil, «il cui socio di maggioranza è lo Stato che tramite il prelievo fiscale prende la maggior parte delle nostre entrate e che anche solo per questo dovrebbe tutelare chi genera Pil - sostiene -. Non ci può essere come unica copertura del disavanzo l'aumento delle tasse. Tocca aumentare la produttività non le tasse».

Non migliore il feedback sullo scorso fine settimana arrivato dalla Federmoda di Roma: «Siamo soddisfatti della mancanza di disordini che abbiamo potuto constatare in tempo reale sabato grazie alla creazione di un gruppo whatsapp creato con i commercianti di tutte le zone interessate dai cortei - ha affermato il presidente Massimo De Toma -, ma la parte negativa è che quello da venerdì a domenica è stato un week end da buttare, condizionato da queste situazione. La categorie dell'abbigliamento è tra quelle che ha sofferto di più, per l'assenza dei romani per strade, un po' meglio è andata la ristorazione». 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Marzo 2017, 09:55
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