Viaggio nella torre di controllo
dell'aeroporto di Fiumicino

Viaggio nella torre di controllo ​dell'aeroporto di Fiumicino

di Emiliana Costa
La torre di controllo di Roma-Fiumicino, l’aeroporto pi grande d’Italia, apre le sue porte al quotidiano “Leggo” per svelare tutti i retroscena di una professione di grande responsabilit ma anche dal grande fascino: quella del controllore di volo. Si tratta di un vero e proprio “vigile del cielo”, che ogni giorno dirige decolli e atterraggi a 54 metri di altezza. Al “Leonardo da Vinci”, 24 ore su 24, per ogni turno lavorano contemporaneamente 9 controllori di volo, coordinati da un caposala.





Mancano pochi minuti alle ore 13 di un giorno qualsiasi. L'Airbus 380 atterrerà puntuale all'aeroporto di Roma-Fiumicino. A 54 metri d'altezza c'è la plancia di comando della torre di controllo, dove è tutto pronto per gestire l'arrivo del gigante dei cieli. Radar, sensori meteorologici, radio-assistenza sono soltanto alcuni degli strumenti utilizzati per seguire l'avvicinamento del velivolo in tutta sicurezza. A dirigere il traffico aereo, i controllori di volo dello scalo più grande d'Italia.



Con una superficie pari a quella di una città di provincia, l'aeroporto romano gestisce circa mille tra decolli e atterraggi giornalieri. Quasi un movimento al minuto, specie in questi giorni di partenze estive. «L'obiettivo – spiega Stefano Nicoloso, responsabile vicario Fiumicino Enav, la società che garantisce la corretta gestione su rotte e scali per gli aerei civili – è quello di mantenere un traffico sicuro, ordinato e spedito. Il nostro fiore all'occhiello è un indice di puntualità prossimo al cento per cento, mettendo sempre la sicurezza al primo posto».



Nel frattempo, scocca l'ora X e l'aereo è pronto all'atterraggio. Il controllore di volo, cuffie e trasmettitore alla mano, comunica al pilota la pista a disposizione. Pochi minuti e dalle grandi vetrate della torre appare il velivolo che tocca il suolo. «A Fiumicino – continua il dirigente Enav – abbiamo tre piste d'atterraggio, dove è possibile effettuare l'avvicinamento tra aerei con un sistema di navigazione satellitare. Questo permette di assistere il pilota senza dover installare una costosa strumentazione a terra e anche la precisione è molto elevata».



La tecnologia satellitare rappresenta, dunque, il futuro dei viaggi ad alta quota. «L'area in cui è possibile garantire la copertura radar dei voli civili – afferma ancora Nicoloso - corrisponde ad appena il dieci per cento del pianeta. Per questa ragione, Enav ha acquisito una quota di Aireon, società Usa che realizzerà entro il 2018 il primo sistema globale di sorveglianza satellitare». Nonostante l'apporto delle nuove tecnologie, il fattore umano resta però fondamentale. «Anche nel 2030 ci sarà bisogno dei controllori di volo, questo è certo. Le macchine non possono sostituire l'uomo. Solo un controllo visivo delle piste garantisce la massima sicurezza».

I “vigili del cielo”, dunque, devono essere sempre concentrati e precisi. Capaci di lavorare in team - per ogni turno a Fiumicino ci sono nove controllori coordinati da un supervisore – ma con mansioni delineate e ben distinte.



“Prima di lavorare in un aeroporto – conclude Nicoloso – gli aspiranti controllori sono sottoposti a un addestramento di un anno e mezzo presso l'Academy di Forlì, ovvero la scuola di formazione dell'Enav».

Intanto, archiviato l'Airbus 380, in torre di controllo ci si prepara a un nuovo atterraggio. L'occhio vigile di Fiumicino non si ferma mai. Mille movimenti al giorno, un nuovo capitolo che cambia ogni 60 secondi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Luglio 2014, 09:08
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