Terremoto a Roma, crepe in Basilica San Paolo. Metro chiusa, precipita ascensore

Terremoto a Roma, crepe in Basilica San Paolo. Metro chiusa, precipita ascensore
Paura anche a Roma per la tremenda scossa delle 7.40 che ha colpito il Centro Italia. Il sisma è stato avvertito in tutte le zone della Capitale. Molti sono scesi in strada in paura. Si segnalano crepe anche nelle abitazioni a Trastevere. 
 
 
 
 


CREPE IN BASILICA SAN PAOLO A ROMA, CHIUSA Crepe e cornicioni caduti nella basilica di San Paolo a Roma in seguito al terremoto avvertito stamattina. Secondo quanto si è appreso, la basilica è stata chiusa per effettuare le verifiche. Segnalato anche il distacco di uno dei supporti che tiene un grosso candelabro. Sul posto vigili del fuoco e polizia.

Precipita ascendre a Roma. Un ascensore è precipitato in un palazzo di via Bartolomeo Cristofori, in zona Marconi a Roma, dopo la scossa di terremoto. Sul posto vigili del fuoco e polizia municipale. Sono in corso verifiche dei pompieri per accertare le cause dell'incidente. Dalle prime informazioni sembrerebbe che fosse vuoto. 

CHIUSO CAVALCAVIA A ROMA PER CREPA La polizia municipale sta chiudendo al traffico il cavalcavia di via Chierchia, a Ostia, nel quadrante sud di Roma a causa di una crepa che si è aperta in seguito alla forte scossa di terremoto di stamattina. Sul posto gli agenti del Gruppo X Mare, i vigili del fuoco. 



TERREMOTO:STOP TEMPORANEO SU METRO ROMA PER VERIFICHE Per «verifiche tecniche» dopo il terremoto, il servizio sulla metroA, B e B1 di Roma è «momentaneamente sospeso». Lo annuncia il profilo Twitter di Atac, la municipalizzata dei trasporti di Roma. Sulla metro C si segnalano «lievi ritardi» per lo stesso motivo.
 


PROTEZIONE CIVILE, IN SALA OPERATIVA NO SEGNALAZIONE CRITICITÀ A ROMA «Dalla sala operativa della Protezione Civile non risultano criticità» a Roma in seguito alla scossa di terremoto di questa mattina che ha colpito nuovamente il Centro Italia. A riferirlo è il direttore della Protezione civile di Roma, Cristina D'Angelo. Anche dal monitoraggio con i Vigili del Fuoco, aggiunge, «non risultano al momento criticità se non quello stato di agitazione dei cittadini.Ad esempio la crepa in un edificio di via del Vignola è precedente alla scossa di oggi». Dopo il monitoraggio nel palazzo di Ponte Milvio, dove si era registrato un crollo, spiega D'Angelo, «la situazione è rimasta come era. Non è successo nulla ed è un edificio in situazione instabile e precaria». L'ascensore che è rimasto bloccato vicino a viale Marconi, inoltre, si rileva, avrebbe riscontrato un problema indipendente dalla scossa di terremoto.


CHIUSO TRATTO TANGENZIALE PER VERIFICHE La tangenziale è chiusa da Scalo San Lorenzo a viale Castrense in direzione San Giovanni per necessità di verifiche tecniche. Lo fa sapere la polizia municipale.

BURKE, VERIFICHE S.PIETRO E S.GIOVANNI, NESSUN DANNO I vigili della città del Vaticano, dopo la forte scossa di terremoto avvertita questa mattina anche a Roma, hanno compiuto verifiche sulla basilica di San Pietro, che è aperta, senza riscontare danni. Niente danni a San Giovanni in Laterano, che è aperta. San Paolo fuori le mura è stata appena riaperta dopo essere stata chiusa per più di un'ora in seguito al crollo di alcuni calcinacci. S.Maria Maggiore, dove non si sono verificati danni evidenti, è sempre stata aperta, ma è chiuso il museo, nel quale si stanno compiendo verifiche. Lo ha comunicato il portavoce vaticano, Greg Burke

ROMA, TERRENO ALLUVIONALE AMPLIFICA ONDE SISMICHE Se il terremoto di magnitudo 6,5 avvenuto oggi vicino Norcia è stato avvertito molto a Roma, provocando danni alla basilica di San Paolo, si deve alla struttura geologica sulla quale si trova la città, edificata su terreni morbidi e alluvionali. «Questi tendono ad amplificare le onde sismiche ed è il motivo per cui si risentono molto i terremoti che avvengono nell'Appennino centrale», ha detto il sismologo Antonio Piersanti, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «Il modo in cui viene risentito un terremoto - ha aggiunto - dipende molto dalla struttura del territorio». La possibilità che avvengano danni dipende invece dalle caratteristiche della propagazione delle onde sismiche. «A distanze superiori a 100 chilometri - ha detto ancora l'esperto - le onde sismiche danno oscillazioni lente, che possono essere risentite maggiormente dalle strutture molto grandi. È una questione di risonanza». Quanto alle voci di un possibile risveglio del vulcano dei Colli Albani ripresa da alcuni media, Piersanti ha osservato che «non c'è alcuna evidenza che in questo momento siamo in una situazione diversa da quella degli ultimi anni, non ci sono segnali di alcun tipo. I Colli Albani sono attualmente un'area vulcanica sopita, potenzialmente ancora attiva, ma non ci sono state variazione recenti che possano far pensare a un risveglio». 


 
Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Ottobre 2016, 13:50
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