Termini, sesso nei bagni con ragazzini e
ragazzine rom: tra i clienti anche un parroco

Termini, sesso nei bagni con ragazzini e ​ragazzine rom: tra i clienti anche un parroco

di Silvia Mancinelli
Dai dieci ai cinquanta euro al massimo per un rapporto sessuale consumato nei vagoni dei treni di lunga sosta o nei bagni della stazione. Tra gli otto uomini arrestati con l’accusa di prostituzione minorile dalla Polizia Ferroviaria a Roma, Rieti, Viterbo e Napoli, c’è perfino un parroco di 68 anni sorpreso con tantissimo materiale pedopornografico nel computer di casa propria.





La montagna di dvd e foto scoperta dagli agenti agli ordini di Emanuele Fattori (che ritraevano anche il sacerdote durante i rapporti sessuali con i ragazzini) era tale il 68enne in abito talare non ha neanche provato ad opporre resistenza quando i poliziotti gli hanno fatto scattare le manette ai polsi.



Conosciutissimo nel Viterbese, dove celebrava messa in due chiese, è ora rinchiuso a Regina Coeli. Oltre a lui anche sette uomini (amici tra di loro e tutti tra i 37 e i 79 anni). Italiani, tranne un pr ecaudoregno, i clienti sono sposati e padri di famiglia. Operai, ma anche impiegati e commercianti col “vizietto” di passarsi i ragazzi under 17 in vendita alla stazione Termini.









RAPPORTI ANCHE NEI BAGNI In manette sono finite sei persone, di cui uno condotto in carcere e cinque ai domiciliari. Pur non costituendo un sodalizio, i soggetti usavano avvicinarsi all'area delle scale mobili dove attendevano l'arrivo dei minori di origine rom, sia di sesso maschile che femminile, contattandoli di persona o telefonicamente.



I rapporti sessuali venivano consumati in strutture ricettive vicine, nelle abitazioni degli indagati, in parchi cittadini, bagni pubblici o a bordo di alcuni treni in sosta lunga. I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione.



Tra gli indagati alcuni residenti nella Capitale e nell'hinterland, altri nelle province di Rieti e Viterbo. Nel corso dell'attività, nei mesi scorsi, sono stati già arrestati in flagranza un 59enne e un 79enne, colti mentre consumavano rapporti sessuali con i minori. Durante l'operazione sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di tutti i soggetti indagati. Sono in corso attività investigative finalizzate ad identificare ulteriori soggetti.





A stanarli un’attività di indagine durata un anno e chiamata non a caso “Termini Meeting Point” si è arrivati dopo appostamenti, registrazioni e filmati delle telecamere di videosorveglianza dello scalo ferroviario. In un anno intero, ogni giorno è andata in scena la stessa soap fatta di ammiccamenti e sguardi consenzienti. Lì, tra i binari e il caos dei pendolari avveniva la compravendita dei ragazzini rom dai 13 anni in su: fino a quando c’era il rapporto vero e proprio, consumato nei vagoni dei treni a lunga sosta, nei bagni della stazione ed in quelli dei negozi, nei parchi e nelle abitazioni dei clienti. Tra gli otto arrestati, dei quali cinque ai domiciliari, lo scambio dei ragazzini avveniva attraverso il passaparola ed i consigli sul più “generoso” o il meno caro.



Un nono uomo è morto prima della conclusione delle indagini: aveva 80 anni.

Sempre lo stesso il modo in cui i ragazzini venivano “riconosciuti” e abbordati.
I clienti aspettavano i rom, maschi e femmine, in prossimità delle scale mobili. Alcuni li contattavano telefonicamente, altri li individuavano dopo un gioco di sguardi o un ammiccamento più evidente. Stabilita la cifra, il rapporto si consumava anche fuori porta: a Rieti oppure a Viterbo. Due i clienti sorpresi dai poliziotti in flagrante: un 59enne ed un 69enne, fermati mentre facevano sesso con il minore di turno. Le indagini continuano, a caccia di altri clienti.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Maggio 2015, 08:49