Il questore D'Angelo: "Daspo a +275% e zero
incidenti nel 2015". Ma l'Olimpico è vuoto
di Francesco Balzani
Merito (o colpa) di uno stadio sempre più vuoto a causa delle sciopero delle curve contro le divisioni dei settori e i controlli rafforzati agli ingressi. Sia la Sud che la Nord, infatti, hanno disertato lo stadio negli mesi e sono intenzionati a proseguire la protesta (ieri sera i capi ultras della Lazio si sono incontrati per decidere il da farsi): «I motivi della diminuzione di incidenti li conoscete bene - ammette D'Angelo - Di contro, infatti, abbiamo registrato un calo di spettatori, meno 13% per la Lazio e ben meno 39% per la Roma. Nella capitale il nostro problema è solo questo: fare tifo sano con regole giuste. Nessuno di noi impedisce il tifo voglia, o solo che si faccia nell'ambito delle regole e del vivere civile. Abbiamo aperto il dialogo con il Coni trovando eventuali forme di dialogo ma solo all'interno della cornice della legalità che vogliamo venga rispettata. Lo stadio è dei cittadini romani».
Anche se non sembra visto il clima surreale che ormai si vive all'Olimpico. «Va bene applicare le leggi, ma il tifoso non è un cittadino di Serie B. Loro da qualche mese sono oggetto di un'azione persistente, quella di allontanarli dallo stadio. Tra il far rispettare la legge e quello di insistere in maniera persecutoria c'è una distanza siderale», ha dichiarato Paolo Cento, segretario Sel e tifoso della Roma. La pensa così anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Alcune norme sono esagerate. Basterebbe identificare i tifosi violenti con i tanti mezzi a disposizione».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Gennaio 2016, 10:16
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