Viaggio nello storico stabilimento Peroni:
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Viaggio nello storico stabilimento Peroni: "Museo aperto gratis al pubblico"

di Lorena Loiacono
L'insegna rossa è inconfondibile. Il marchio Peroni svetta a caratteri cubitali sul cielo di Roma e racconta alla città una storia fatta di tradizione, lavoro e passione. La birra che più di altre in Italia ha dettato moda, pubblicità e tendenza, ha iniziato proprio nella Capitale la sua fase di maggior sviluppo.





Nata a Vigevano nel 1846, nel '64 è infatti sbarcata nell'Urbe per conquistare il cuore del Centro-Sud e, cosa non da poco, anche quello di paesi come Canada, Giappone e Stati Uniti. Oltre all'esperta Inghilterra che, in materia di birra, non teme rivali. Un commercio planetario che parte da Roma, esattamente da Tor Sapienza, dove in uno stabilimento imponente di 200mila metri quadri vengono prodotti 5 milioni di ettolitri di birra ogni anno in 130 formati diversi. Dalle storiche birre Peroni e Nastro Azzurro, alla Peroni Chill lemon, alla gluten free e all'analcolica. Per tutti i gusti e le esigenze. E Leggo ha visitato lo stabilimento per raccontarne i particolari che, in quasi 170 anni, hanno consacrato la Peroni come la birra dei romani.











Nella sede di Tor Sapienza lavorano circa 200 persone, con turni sulle 24 ore perché la produzione non si ferma mai. Nella sola giornata di ieri, ad esempio, sono stati preparati un milione di barattoli da 50 cl da spedire in Polonia e Canada, un milione di bottiglie di Nastro Azzurro da 33 cl dirette negli Usa e 800mila bottiglie di Peroni da 75 cl per il Sud Italia.



«Dal chicco di malto al confezionamento – spiega il direttore di stabilimento, Luigi Serino – trascorrono circa 14 giorni. Un tempo necessario per la fermentazione, la filtrazione e l'imbottigliamento. I prodotti confezionati oggi, domani possono essere già sul mercato. Perché la birra nasce da materie prime fresche e come tale va consumata. Dopo un anno perde di sapore. I nostri prodotti sono tutti italiani, ad esclusione del luppolo che viene importato dalla Repubblica Ceca, dalla Germania e dagli Stati Uniti». E allora ecco che i mesi più caldi per la produzione sono proprio quelli estivi: lo stabilimento lavora a pieno regime da aprile a settembre per poi rallentare in inverno. Turni scanditi, massimo rigore nell'igiene e nelle procedure, stanze termiche con la temperatura regolata ad hoc sul mantenimento dei prodotti, conservati al buio per non alterarne la qualità. Ma, oltre a tutte le certificazioni necessarie, quello che si respira più di ogni altra cosa nel polo industriale di Tor Sapienza è l'ineguagliabile odore di birra.



Fresco e accattivante, miscelato ad una tradizione fatta di storia e professionalità: «Negli anni del colera – si racconta tra i macchinari all'opera - Arnoldo capì che la birra, impossibile da contaminare, metteva a riparo dal contagio mentre l'acqua lo diffondeva. Per questo oggi Sant'Arnoldo è il protettore dei birrai». Dal mito alla storia il passo è breve: la storica stella a sei punte della birra Peroni, simbolo dell'equilibrio tipico dei mastri birrai, è stata spesso scambiata per la stella di David ma, fino agli anni '50, non è mai scomparsa dalle bottiglie resistendo quindi con coraggio agli anni del fascismo e del nazismo. E allora in alto i boccali: una bionda è per la vita.



IL MUSEO APERTO AL PUBBLICO

Una Vespa gialla sulla sinistra e, a destra, la moto di Valentino Rossi targata Nastro Azzurro. Così il museo di Birra Peroni apre le porte ai suoi visitatori, accompagnandoli nel regno del vintage, con tanto di archivio storico e biblioteca.

Lì c'è la storia dei quasi 160 anni di vita del celebre marchio attraverso spot e manifesti pubblicitari, bottiglie in vetro che nel tempo hanno cambiato forma e colore e boccali di tutte le taglie.

Dalle modelle bionde scelte per le campagne pubblicitarie, che risaltano tra le locandine in bianco e nero, si legge la trasformazione della società italiana e le sue tendenze, dai macchinari si vede chiaramente il progresso e la tecnologia mentre la storia, raccontata sui libri, parla di una famiglia, la Peroni, dedita al lavoro per 5 generazioni.

Nel 2003 Birra Peroni è entrata a far pare del gruppo Sab-Miller, il secondo produttore mondiale di birra presente in 60 paesi e 6 continenti. E ora la prossima tappa è l'Expo: “siamo già lì – spiega Brignone - con un distributore automatico Peroni anni '60 che sarà in mostra dal 7 aprile.

Poi parteciperemo ad un workshop sulla bank history come esempio di eccellenza e modernità della contabilità di inizio '900”. Il museo può essere visitato gratuitamente, prenotando una visita al sito www.birraperoni.it, dove è possibile effettuare anche un tour virtuale.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Aprile 2015, 09:31
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