"Smart-Shoes", Guardia di Finanza scopre un giro di contraffazione di scarpe sportive
Le Fiamme Gialle del Gruppo Fiumicino hanno, infatti, sgominato l'organizzazione, composta da soggetti di etnia cinese e magrebina, dedita all'importazione dalla Cina e commercializzazione in tutta Italia ed in Europa di numerosi modelli di calzature contraffatte, la cui vendita avrebbe fruttato all'organizzazione, in un solo anno, guadagni per oltre 1.200.000 Euro.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno permesso di risalire, la «filiera» del falso grazie all'ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Le imitazioni, prodotte a Wenzhou (Cina), avrebbero raggiunto i mercati ed i negozi della Capitale, nonché altre attività commerciali e grossisti del sud Italia fino ad arrivare a Valencia, in Spagna. Le indagini capillari hanno permesso di individuare tutti i componenti del gruppo, tra cui 10 soggetti di etnia cinese, coordinati da una energica nonna asiatica di oltre 60 anni e dal nipote, un giovane trentenne con cittadinanza italiana.
Altri due uomini di nazionalità magrebina erano, invece, impegnati, ogni giorno, a rifornire i mercati della Tuscolana e della Garbatella. Tutti sono stati denunciati alla Procura di Roma per i reati di contraffazione, commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. L'ingegnoso modus operandi studiato dall'emergente gruppo, prevedeva l'arrivo a Roma delle calzature contraffatte direttamente dalle fabbriche cinesi, mediante spedizioni commerciali che transitavano attraverso l'area merci dell'aeroporto «Leonardo Da Vinci» di Fiumicino o nel porto di Rotterdam (Olanda).
Tutte le scarpe contraffatte, trasportate in containers, venivano nascoste da un carico di copertura, ovvero da normalissime scarpe da tennis, per poi essere stoccate all'interno di magazzini occulti situati sempre a Roma zona Prenestina. Da qui, parte della merce restava a Roma e parte ripartiva per essere venduta in altre città italiane, tra cui Milano, Torino, Bari, Napoli, Bologna, Palermo, Catania, Lecce, Cagliari, Pisa, Padova e Alessandria. Inoltre, con il supporto del Comando Generale della Guardia di Finanza ed all'efficace sistema di cooperazione di polizia in ambito comunitario, è stato possibile accertare l'esistenza di un altro gruppo di cinesi operativi a Valencia, dove le autorità spagnole hanno sequestrato ulteriori 5.000 calzature contraffatte spedite da Roma e arrestato i due responsabili.
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Marzo 2017, 15:08
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