Scuole al gelo: il piano esiste, ma è fermo da tre anni

Scuole al gelo: il piano esiste, ma è fermo da tre anni

di Lorena Loiacono
Nelle scuole fa freddo? La soluzione c'è e fa risparmiare milioni di euro al Comune di Roma. O, meglio, farebbe risparmiare. Visto che resta chiusa in un cassetto da anni. Da quando l'ex assessore ai lavori pubblici e alle infrastrutture dell'ex giunta Marino, Paolo Masini, mise a punto il progetto Efficienza Capitale in cui efficienza energetica e lotta all'inquinamento negli edifici pubblici diventano tutt'uno con il risparmio.

Un progetto all'avanguardia, premiato nel 2014 da Legambiente per la migliore pratica degli enti locali, grazie alla collaborazione con GSE e con il presidente Francesco Sperandini, già approvato con una delibera firmata dai dirigenti del Campidoglio che ne confermarono la sostenibilità. Ma poi, andato via Masini, tutto restò carta morta. E ora le scuole continuano a essere fredde nonostante il Comune continui a spendere soldi per il riscaldamento.

E non poco, visto che il patrimonio immobiliare del Comune conta più di 1800 edifici, tra cui circa 1000 scuole di cui 158 asili nido. Come si fa a riscaldarli tutti, risparmiando? In sostanza il progetto prevede di utilizzare i vantaggi della formula contrattuale EPC, Energy Performance Contract, che prevede che il fornitore di energia venga pagato solo se si raggiungono i risparmi che lui stesso ha promesso di ottenere: pago quello che consumo si trasforma in pago quello che risparmio. 

Così vengono garantiti economie immediate e importanti investimenti fra 100 e 150 milioni, alzando peraltro la classe energetica media degli edifici da G a C, con un sensibile abbattimento delle emissioni. Gli obiettivi principali sono i risparmi nei consumi e nei costi di energia dal 10 al 20%, la realizzazione di interventi come l'installazione di doppi vetri, cappotti termici o pannelli fotovoltaici che garantiscano efficienza energetica con investimenti a carico del fornitore dei servizi e la creazione di posti di lavoro tra cui circa 23mila addetti edili.

Oltre alla manutenzione continua degli impianti e la riduzione annua delle emissioni di CO2 di 17mila tonnellate l'anno, pari alla circolazione di 12.000 auto e, non ultimi, gli investimenti tra 100 e 150 milioni di euro. Tra questi ci sarebbero infatti anche i circa 40milioni di euro del Conto termico GSE, calcolato fino al 40% dell'investimento iniziale da riversare sul sistema con nuovi investimenti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Gennaio 2017, 10:01
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