Sara, killer incastrato dal Gps: "Alcol sulla
faccia, poi l'ho vista bruciare e urlare"-Foto
di Cristiana Mangani e Adelaide Pierucci
L'AUTO DANNEGGIATA
Il verbale verrà aperto e chiuso per tre volte. La guardia giurata viene portata in Questura alle dieci del mattino e viene lasciata ad attendere in una saletta. Nel frattempo altri testimoni vengono sentiti, e la verità prende forma. Poi Paduano viene fatto entrare nell'ufficio di Luigi Silipo, capo della Mobile, e comincia la resistenza. Pm: «Parliamo dei danni che dice di aver avuto alla sua macchina». Paduano: «Ho trovato lo specchietto rotto la mattina». Pm: «Ha dei danni anche sul parafango che è pure annerito». P.: «Non so spiegarmelo». Pm: «La sua macchina è uguale a quella ripresa dal video, come lo spiega?». P.: «Non so spiegarmelo». Pm: «Ci sono due testimoni che dicono di aver visto due persone litigare». P.: «Non so dire chi fosse questa persona». Pm: «Dove si trovava all'ora dell'omicidio?». P.: «Io in quelle due ore in cui Sara è stata uccisa, ero con una prostituta». Pm: «Era un uomo o una donna?». P.: «Non lo so».
IL PERCORSO
Gli viene chiesto di mostrare il percorso che aveva fatto con l'auto, ed è in quel momento che il vigilantes è costretto a cedere. Nella sua macchina è montato un gps, e i tecnici della polizia hanno scaricato i percorsi che ha fatto. Nelle ore dell'omicidio era esattamente nel luogo dove è stata ritrovata la ragazza. Prova ancora a resistere, ma alla fine ammette: «Sono stato io. Però risponderò ad alcune domande e ad altre no». Pm: «racconti come è andata». E lui, impassibile: «Sono stato ad aspettare sotto casa di Alessandro (il compagno di scuola, con il quale la ragazza aveva cominciato a uscire da pochi giorni, ndr). Non so perché ci sono andato. Ci eravamo lasciati da poco, ma avevo comunque il bisogno di sentirla e di vederla. Ho aspettato che loro due si salutassero e ho anticipato Sara con la macchina. Mi sono fermato davanti a lei, ma non l'ho tamponata. È successo un casino, sono salito sulla Toyota, abbiamo cominciato a discutere, però non l'ho toccata. Ho preso la bottiglia dell'alcol e gliel'ho gettata addosso, sul viso, nell'auto, sul corpo».Sara ha provato a fuggire, i video di un locale riprendono le due figure che si muovono. Ha cercato aiuto, ma nessuno si è fermato. Troppo tardi, troppo malfamato il luogo. Vincenzo la segue. «Avevo la sigaretta accesa - dice - c'è stata una fiammata. Ho visto che bruciava, urlava. Ma a quel punto non potevo fare niente. Allora sì, è vero quello che dite...allora sono un mostro».
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2016, 10:50
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