San Giovanni cambia con la Metro C, Stefano: "Non ridaremo il quartiere alle auto"

San Giovanni cambia con la Metro C, Stefano: "Non ridaremo il quartiere alle auto"

di Paola Lo Mele
Con l'apertura della metro C a San Giovanni potrebbe cambiare volto anche la viabilità del quartiere. O almeno questo è il progetto che si sta vagliando in Campidoglio. Sul tavolo c'è un piano di pedonalizzazione di viale Castrense e interventi su via La Spezia, con la creazione di una preferenziale e di una pista ciclabile, e largo Brindisi. Ad annunciarlo ieri è stato il presidente della commissione capitolina Trasporti Enrico Stefano (M5S) che dal suo profilo Facebook ha spiegato: «E' impensabile restituire gli spazi superficiali alle automobili come fossimo negli anni 60». 

L'ipotesi è che, dopo la concertazione con il territorio, il piano entri in vigore più o meno in concomitanza con l'apertura della stazione San Giovanni della terza linea metropolitana di Roma, attesa entro l'autunno o al massimo la fine del 2017. A tal fine sono già entrati nel vivo i lavori undeground', che dal 2 maggio hanno anticipato l'orario di chiusura della linea C sull'intero tracciato alle 20.30, prevedendo collegamenti alternativi. Ieri intanto si è svolta un assemblea pubblica proprio sul piano viabilità per la zona, promosso da comitati territoriali e chiamato SMS (San Giovanni Mobilità Sostenibile) nella biblioteca Nelson Mandela. Al centro del dibattito: la necessità di un'isola ambientale, di percorsi ciclopedonali e non solo. 

Ma i contrari al progetto - come accaduto anche nel caso del piano di pedonalizzazione nel rione Monti non mancano e hanno scritto direttamente a Stefàno. «Diversi studi dimostrano che più spazio si da alle auto più aumenta la congestione la sua risposta -. Restituendo gli spazi ai pedoni, ciclisti al trasporto pubblico, aumenta la qualità dell'aria, la vivibilità dei quartieri, rinascono le attività commerciali, aumentano i valori immobiliari delle abitazioni, si riducono le spese sanitarie e gli incidenti stradali. Incentrare il dibattito sul fatto se il traffico debba essere su via La Spezia o viale Castrense vuol dire affrontare gli effetti e non le cause del problema. Vuol dire rassegnarsi al fatto che il problema debba esserci per sempre. Il traffico va ridotto, eliminato alla fonte. E' una operazione lunga, difficile, complessa, ma che non possiamo più permetterci di rinviare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Maggio 2017, 09:30
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