San Camillo, dormitorio per clochard
Incustoditi gli ex locali di cardiochirurgia

San Camillo, dormitorio per clochard Incustoditi gli ex locali di cardiochirurgia

di Elena Panarella
L’ospedale San Camillo Forlanini il centro di riferimento, per i trapianti di cuore, per tutto il centro sud. Negli ultimi mesi il reparto di cardiochirurgia stato trasferito e i locali sono in stato di abbandono: i lavori di ristrutturazione, per rimettere a norma terapia intensiva, sale operatorie e l’intero reparto, non sono ancora iniziati.

E così quelle grandi stanze sono diventate il rifugio di barboni e sbandati. L’ultima volta risale a una settimana fa quando alcuni senzatetto sono entrati spaccando un vetro e altri si sono intrufolati dalle scale antincendio. Il reparto è completamente incustodito eppure all’interno ci sono ancora macchinari costosi e funzionanti, medicinali, letti, tv. Anche le vecchie sale operatorie sono in balia di chiunque. Eppure a guardare quelle finestre da fuori sembra ancora in funzione: luci accese 24 ore su 24 così come i riscaldamenti. Certo è che il San Camillo è una vera e propria città, la prima struttura venne inaugurata nel ’28, si estende su un’area di 40 ettari e controllare la notte tutti i padiglioni richiederebbe davvero l’aiuto dell’esercito.



TECNOLOGIA ABBANDONATA

«Abbiamo chiesto un finanziamento nel 2011 di cento milioni - spiega Aldo Morrone, direttore generale del San Camillo - finanziati in parte dai fondi per l’edilizia sanitaria (ex articolo 20) e in parte con la stipulazione di un mutuo autorizzato dalla Regione per l’aggiornamento tecnologico e strutturale degli edifici: parliamo di un ospedale costruito all’inizio del secolo scorso. Tra questi anche il padiglione di Cardioscienze». Intanto la nuova cardiochirurgia punta all’avanguardia a partire dalle sale operatorie: «Il Ministero della Salute e il Centro nazionale trapianti (Cnt) hanno approvato il collaudo per le otto camere operatorie nella piastra centrale dove ora stiamo lavorando - continua Morrone - Si tratta di sale operatorie innovative: le porte vanno in allarme automatico in caso di apertura proprio per ridurre qualsiasi tipo di infezione». E con la direzione dal ’98 del professore Francesco Musumeci la prestigiosa tradizione della Cardiochirurgia si è rafforzata ancor di più: diventando un punto di riferimento importante per i trapianti di cuore, per l’assistenza meccanica al circolo e per l’impianto del cuore artificiale. «Stiamo studiando la chiusura dei padiglioni di notte - conclude Morrone - e provvedimenti per il personale che non chiude le porte».



«Quello dei locali dell’ex cardiochirurgia e dell’ex terapia intensiva è il caso più clamoroso di abbandono logistico di questa azienda, dove i senza fissa dimora, sempre più numerosi, cercano riparo negli ambienti meno sorvegliati e meno angusti - tuonano Stefano Barone e Raffaele Piccari, delegati Rsu Nursind - da qualche tempo la situazione di degrado nelle Unità Operative chiuse da mesi (nel monoblocco) e nei locali dei Padiglioni ristrutturati è aumentata». E aggiungono: «In effetti, manca la vigilanza nei luoghi deputati e, nei reparti chiusi, l’illuminazione e il riscaldamento vanno in permanenza 24 ore su 24.



L’ospedale ha funzione sociale, e non siamo in antitesi con questo principio, ma c’è la necessità di tutelare il patrimonio pubblico oltre che salvaguardare pazienti e dipendenti dell’Azienda». «Non ci lamentiamo se i cittadini sono scandalizzati dal fatto che non ci sono posti letto nei reparti e i pronto soccorsi sono stracolmi se poi vedono interi piani in stato di abbandono come questi di cardiochirurgia - sottolinea Fabrizio Santori, consigliere regionale e componente della commissione Salute - Letti automatizzati utilizzati come mensola, cateteri, flebo, e medicinali in scadenza 2015 accatastati tra la polvere e la sporcizia. La sanità è in uno stato di emergenza generale il presidente Zingaretti invece di smentire con comunicati quanto accade nei nosocomi romani è meglio che vada a vedere».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Gennaio 2014, 12:42
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