San Basilio, gli agenti arrestano un pusher, in venti li accerchiano

Follia a San Basilio, gli agenti arrestano un pusher, in venti li accerchiano

di Mario Fabbroni
Accerchiati e minacciati dalla folla, scesa improvvisamente per strada dalle abitazioni. Solo che le vittime del tentato pestaggio “popolare” non sono malviventi bensì poliziotti.





Agenti che stavano arrestando un pusher e che, per questo, si sono visti circondati da una ventina di energumeni e di donne furibonde. È accaduto a San Basilio, quartiere romano tristemente famoso per l’attività di spaccio e per l’altissima concentrazione di residenti noti alla giustizia. I poliziotti stavano inseguendo un uomo che - pochi minuti prima - aveva avvicinato un gruppo di ragazzi con il probebile obiettivo di vendere droga. Ipotesi resa ancora più plausibile dal fatto che il fuggitivo brandiva una pistola, che poi ha lanciato a terra.



L'uomo è stato raggiunto e fermato ma, improvvisamente, gli agenti sono stati accerchiati da circa venti persone scese in strada dai palazzi circostanti: alcuni hanno raccolto l'arma lasciata cadere poco prima e sono fuggiti, altri hanno invece assalito i poliziotti nel tentativo di far scappare il fermato.



Addirittura c’è stato il tentatovo di disarmare le forze dell’ordine, sottraendo le pistole in dotazione. Solo l’arrivo dei rinforzi ha salvato i componenti della Volante, che stavano soccombendo dopo l’assalto. Il pusher arrestato è un 40enne italiano con precedenti e già sorvegliato speciale: le tre dosi di hashish che aveva addosso sembra fossero destinate allo spaccio. È accusato di violenza, resistenza e minaccia aggravata a pubblico ufficiale, nonchè del reato di lesioni.



Pochi giorni fa, un altro allarmante episodio: un poliziotto, durante un controllo, è stato ferocemente aggredito da un pregiudicato con addosso 6 grammi di cocaina. L’agente ha riportato la frattura scomposta della mandibola. E il sindacato Sap denuncia: «Sconvolge che l'aggressore, un pregiudicato recidivo, non sia in carcere ma abbia usufruito degli arresti domiciliari».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Novembre 2014, 08:54