Evasi da Rebibbia, tornano in carcere i due romeni.
Giallo sul furgone utilizzato da Diaconescu

Evasi da Rebibbia, tornano in carcere i due romeni. Giallo sul furgone utilizzato da Diaconescu

di Silvia Mancinelli
La latitanza dei due romeni evasi da Rebibbia domenica pomeriggio si è chiusa definitivamente all’alba di ieri quando anche Mihai Florin Diaconescu è finito nella rete dei carabinieri. Il complice suo connazionale, Catalin Ciobanu, con il quale era riuscito a scappare dal reparto G11 del nuovo complesso, si era costituito la sera prima nella caserma dei carabinieri dopo tre giorni passati in un bosco nella zona di Tivoli Terme senza bere né mangiare.

Con un autobus, così come si era allontanato dal carcere, è andato dai militari che gli davano la caccia da 75 ore dopo aver cercato inutilmente riparo da alcuni amici. Pentito e pronto ad affrontare l’udienza già fissata il prossimo 22 marzo, ha raccontato all’avvocato Andrea Palmiero di aver fatto una stupidaggine spinto dal momento. Ferito ad una costola e alla mano, subito dopo aver saltato il muro di cinta del penitenziario, è ora di nuovo in cella. Per niente rammaricato o ravveduto Diaconescu, catturato alle 5,30 di ieri mentre tentava di fuggire da un furgone fermato dai carabinieri ad un posto di controllo in via Cesurni, in zona Tivoli Terme.

Il mezzo, bloccato subito dopo essere uscito da un campo nomadi abusivo nell’area Stacchini, vicino all’ex polveriera, è ripartito a tutta velocità ed è tuttora irreperibile. I militari hanno dovuto inseguire il fuggiasco a piedi mentre tentava di correre in direzione della ferrovia. Tornato anche lui dietro le sbarre, dovrà affrontare ora l’ulteriore residuo di pena che gli era stato comunicato pochi giorni prima della decisione di evadere. I due ragazzi, 33 e 28 anni, erano detenuti per sequestro di persona e morte conseguente ad altro reato uno, per rapina e ricettazione l’altro.

Hanno tenuto sotto scacco le forze dell’ordine per quattro giorni, fuggiti il giorno di San Valentino dopo aver segato le sbarre di una cella adibita a magazzino e di fatto incustodita ed essersi calati da lì in cortile con le lenzuola e fuggiti su un bus.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Febbraio 2016, 09:02
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