Roma, agguato in strada al Tufello:
sparano a un pugile diversi colpi all'addome

Roma, agguato in strada: sparano a un pugile, è gravissimo

di Marco De Risi
Qualcuno ha deciso che il giorno di Pasqua doveva morire. Lo ha affrontato in una strada di Montesacro e gli ha sparato più colpi da distanza ravvicinata. E' in gravi condizioni un ragazzo di 22 anni, Davide Centi, ricoverato al policlinico Umberto I. Ad indagare è la polizia che si trova davanti ad un agguato le cui ragioni sono ancora da decifrare: il giovane non ha precedenti penali. Non si può escludere nulla, ipotizzano gli investigatori, neanche un regolamento di conti ma è anche possibile che il tentato omicidio s'inquadri in un contesto privato della vittima, sconosciuto quindi agli inquirenti. Ultima ipotesi: uno scambio di persona, forse non era Centi l'obiettivo di chi ha sparato.
 
LA DINAMICA
Erano passati pochi minuti dopo mezzogiorno quando Davide Centi è stato affrontato da un individuo su un tratto di via Monte Sirino, al Tufello. L'uomo non ha detto nulla: ha estratto un revolver e ha sparato al ragazzo che è stato colpito all'altezza dell'addome. Il giovane è stramazzato in terra in un lago di sangue ed ha perso i sensi. Qualche passante ha subito chiamato i soccorsi ed un'ambulanza dell'Agenzia regionale del 118 ha trasportato il ferito all'ospedale Umberto I. Al pronto soccorso i medici hanno deciso di operarlo di urgenza perché hanno subito compreso che le sue condizioni erano molto gravi ed era necessario intervenire. Ora Davide Centi è ricoverato in prognosi riservata. Con appelli sui social network, i parenti e gli amici chiedono urgentemente che qualcuno doni il sangue essendo ancora critiche le sue condizioni. Si legge su Facebook: «Si cercano urgentemente donatori di sangue per un ragazzo in fin di vita colpito da arma da fuoco. Ci si può recare al centro trasfusionale del Policlinico Umberto I». C'è un altro grave rischio legato ai colpi di pistola: un proiettile potrebbe avere lesionato la colonna vertebrale e il pugile potrebbe perdere l'uso delle gambe.

L'INCHIESTA
Da quello che trapela, sembra che la vittima non sia in condizioni di parlare e questo rallenta l'indagine perché non c'è un identikit, non c'è la descrizione di chi ha sparato. Quello che sperano gli inquirenti è che il ragazzo possa stare meglio, essere lucido ed in grado di raccontare quello che è accaduto. Potrebbe rivelare dei particolari molto utili per identificare chi gli ha sparato. Non è escluso, sempre secondo gli investigatori, che il ferimento possa inquadrarsi in un contesto di malavita che da tempo interessa il Tufello, anche se la storia del ragazzo non offre motivi per collegarlo a vicende illegali.

IPOTESI
Davide Centi, magari inconsapevolmente, potrebbe essere finito in una storia più grande di lui che riguarda qualche pregiudicato di zona. Non è il primo ferimento che si registra in quel dedalo di strade. Qualche mese fa, sempre nel quartiere, fu ferito a colpi di pistola un altro uomo. Ma, in quel caso la storia fu diversa almeno inizialmente: la vittima aveva dei precedenti penali. Anche gli arresti recenti del commissariato Fidene hanno scoperchiato una realtà inquietante: nelle strade del quartiere, così come accadeva negli anni Ottanta, ci sarebbe una rete di spacciatori che si servono di ”vedette” per vendere droga notte e giorno. Non c'è, almeno per ora, una pista precisa per arrivare al killer di Davide Centi, da tutti descritto come un bravo ragazzo, lontano anni luce da rischiare la vita per dei colpi di pistola.
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Marzo 2016, 12:35
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