Orrore a Roma, donna e bimbi di 2 e 11 anni
trovati morti in casa. Grave la terza figlia di 4

Roma choc. Donna e due suoi figli morti in casa, grave una bimba. Il marito era in ospedale con una ferita da taglio

di Silvia Mancinelli
Omicidio suicidio, ieri mattina, nel cuore del centralissimo quartiere San Giovanni. Tre le vittime: una giovane mamma, i due figli di 9 e 2 anni e mezzo, e la sorellina di 5 anni, grave ma non in pericolo di vita.

La storia, tanto macabra quanto ancora difficile da chiarire, inizia la notte di domenica con il ricovero al San Giovanni di Idris Jeaddou, marocchino regolare in Italia. Arrivato al pronto soccorso, racconta di esser stato accoltellato durante un tentativo di rapina.





Ovviamente è una bugia, almeno in parte, raccontata per paura di una verità non ancora conosciuta fino in fondo. È lui ieri mattina, dopo aver subito un intervento, a chiedere infatti ad un inquilino italiano dello stesso palazzo (dove vive dal 2003) di controllare se la famiglia stesse bene, visto che nessuno rispondeva al telefono.







Sono da poco passate le ore 12 di ieri quando il conoscente della famiglia, già sentito dagli investigatori, arriva nel palazzo al civico 69 di via Carlo Felice, uno stabile di proprietà della Banca d'Italia occupato da 11 anni dove vivono famiglie di italiani, marocchini e latinoamericani. Nell'appartamento ci sono Mousif e Rim, fratellino e sorellina di 9 e 2 anni e mezzo, trucidati a colpi di mannaia e ormai cadaveri, la mamma Kadia Titkawa, già senza vita nella vasca da bagno, e l'altra figlia Hiba, 5 anni, ferita e trasportata d'urgenza all'ospedale San Giovanni dove è tuttora ricoverata dopo una delicata operazione. Da una prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che la donna si sia impiccata in un tubo sopra la vasca, dopo aver colpito a colpi di mannaia i suoi tre figli, uccidendone due.



Come lo stesso uomo avrebbe poi confessato nel pomeriggio di ieri ai poliziotti che lo hanno sentito in ospedale, sarebbe stata proprio lei ad accoltellare il marito dopo una discussione, forse con la stessa arma con la quale poi ha compiuto il massacro. «Quanto accaduto ci lascia profondamente scossi - commenta Giovanna Cavallo, di Action movimento di lotta per la casa -, ma non c'entra nulla con l'occupazione né con la presenza di migranti».

Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Ottobre 2014, 09:34