Nei giorni scorsi i tecnici nominati dalla Procura hanno giudicato come «non idoneo» il piano di abbattimento presentato dagli esperti incaricati dai condomini dell'edificio. Il progetto per l'abbattimento di ciò che rimane della struttura, era stato messo a punto dopo che il Comune di Roma, con provvedimento ad hoc, ha intimato ai proprietari dello stabile l'abbattimento entro 15 giorni, a partire dalla notifica dell'atto, e allo sgombero dell'area. Sul provvedimento del Comune i condomini hanno già presentato un ricorso per impugnarlo: i costi dell'abbattimento a cui devono fare fronte superano i 200 mila euro.
Nei prossimi giorni proseguiranno i contatti tra i consulenti della Procura e quelli degli inquilini al fine di trovare, in tempi brevi, un piano di abbattimento appropriato.
L'ulteriore ritardo nell'operazione potrebbe, infatti, inficiare sull' attività di indagine e rendere ancora più difficile individuare le cause del crollo. Per chi indaga è, infatti, necessario procedere ad una serie di «carotaggi» nel terreno sottostante all'immobile e indagare su possibili infiltrazioni d'acqua provenienti da tubature danneggiate o dal vicino fiume Tevere
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Novembre 2016, 14:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA