Roma, Marra si vantava: "Faccio ciò che voglio, la Raggi mi copre"

Roma, Marra si vantava: "Faccio ciò che voglio, la Raggi mi copre"
"Faccio ciò che voglio, lei mi copre", diceva così Raffaele Marra ai suoi fedelissimi. Le parole emergono dagli atti processuali che hanno portato al suo arresto. Nelle intercettazioni Marra parla di Virginia Raggi, dell'influenza che ha su di lei e del potere di azione in Giunta capitolina. Intanto, alla Raggi il Movimento Cinque Stelle ha imposto l'eliminazione del cosiddetto "Raggio magico", con l'allontanamento di Daniele Frongia e Salvatore Romeo dai loro incarichi di vicesindaco e capo della segreteria.

Raffaele Marra spiegava il suo ruolo nelle nomine a Rodolfo Murra, il capo dell’avvocatura del Campidoglio ascoltato venerdì come testimone. Il Corriere riporta la nota dei carabinieri: "Il 31 ottobre 2016 Raffaele Marra viene chiamato da Salvatore (Romeo) che gli dice che lei (sindaco) sta trattando tutta la materia in sala dei consiglieri, ossia la questione posizione di Marra e tutte quelle posizioni delle intromissioni da parte di chi non c’entra nulla. Salvatore dice che sta andando bene, dice che la Proverbio si sta lamentando del fatto che gli stanno togliendo due persone Barile e Pacello a cui tiene molto. Forse Pacello lo fanno direttore dello Sport (questo secondo Frongia)".

Poco dopo i due parlano anche dei rapporti con il leader del Movimento: "Salvatore dice che ha notato Virginia molto forte e molto incazzata mentre non si aspettava la non reazione di Massimo Colomban (il neo assessore alle Partecipate). Marra dice che lui è andato da Grillo e aggiunge che un giorno gli racconterà tutto. Salvatore dice che anche lui deve parlargli, ma non per telefono".
Su Scarpellini, l'uomo che avrebbe pagato Marra per aggiudicarsi gli appalti si legge che l'assessore era "a disposizione". 
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 18 Dicembre 2016, 09:58
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