Mafia Capitale, saranno rimossi i 1.800
cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati

Mafia Capitale, saranno rimossi i 1.800 ​cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati

di Flavia Scicchitano
Stop ai cassonetti gialli per gli abiti usati. L'Ama interrompe il servizio di raccolta differenziata di indumenti e accessori usati sul territorio comunale e revoca l'affidamento ai consorzi aggiudicatari Sol. Co e Bastiani. Il motivo: «Condotte non corrette nella gestione della raccolta», come rilevato nell’inchiesta Mafia Capitale. I vestiti, infatti, che secondo le informazioni riportate anche sui box sarebbero stati destinati ai bisognosi, venivano venduti.



Per questo nei prossimi giorni i consorzi dovranno rimuovere i circa 1.800 contenitori gialli e su decisione del cda Ama il servizio verrà internalizzato.



«Nel 2016 - spiega la municipalizzata - sarà bandita una gara ad evidenza pubblica per l'acquisto di cassonetti da utilizzare per il conferimento dei rifiuti tessili e si procederà per dotare l'azienda di strutture atte alla valorizzazione in proprio di tali materiali. Il provvedimento, che si inserisce nel percorso di trasparenza e legalità intrapreso dal nuovo management di Ama - prosegue - è stato deciso in quanto nell'ambito del processo per Mafia Capitale, lo scorso 5 novembre è stata resa pubblica la “Relazione sugli esiti dell'accesso presso Roma Capitale” del Prefetto di Roma, che contiene anche un capitolo riguardante questo servizio: all'interno del documento, si evidenziano condotte non corrette dei due consorzi nella gestione e nella partecipazione alla gara del 2008, nonché l'esistenza di gravi infiltrazioni mafiose che avrebbero interessato anche direttamente delle cooperative esecutrici del servizio».



I vertici di Ama assicurano la massima collaborazione alla Procura della Repubblica che, attraverso la Direzione distrettuale antimafia, ha richiesto gli atti relativi sia all'appalto del 2008 che a quello risalente al 2013 riguardanti gli stessi soggetti.
Nella lettera che l'azienda ha già inviato a Sol. Co e Bastiani, si sottolineano le «gravi ragioni di opportunità nonché di tutela del pubblico interesse» che hanno determinato la decisione di non procedere alla stipula dei nuovi contratti di affidamento e di «interrompere la prosecuzione del servizio».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Novembre 2015, 13:15