Roma 2024,Malagò: "Bisogna sapere di cosa si parla:
​la Raggi non presenti la mozione. Non c'è urgenza di decidere"

Roma 2024,Malagò: "Bisogna sapere di cosa si parla: la Raggi non presenti la mozione. Non c'è urgenza di decidere"
Giovanni Malagò parla dopo la conferenza stampa della sindaca Raggi e dopo l'incontro saltato in Campidoglio. «Ieri ci è stato risposto che era meglio organizzare un incontro tecnico ieri alle 19. Si sono sviscerati molti temi, finalmente. Ci sono diversi testimoni che posso dire che è stato un incontro corretto. Da parte dell'ufficio del sindaco chiesto un incontro con il sottoscritto per le 14.30 di oggi. Abbiamo dato la disponibilità. Ho smontato la mia agenda».

«Attorno alle 15 abbiamo chiesto e ci hanno detto che la sindaca aveva un impegno istituzionale con il ministro Del Rio». E sapendo che alle 15.30 c'era la conferenza stampa della sindaca, la delegazione si è chiesta se ci fosse tempo. «Meritavamo più rispetto».  

«Il mondo dello sport ha fatto quello che gli era stato chiesto di fare. Mi dispiace moltissimo», dice rfierendosi alla deliebra del Comune a suo tempo presa. «Questo è il punto centrale della questione. Se non ci fosse stato l'attenzione del Cio. L'agenda 2024 ridisegna gli elementi fondamentali della candidatura, proprio dagli errori del passato che hanno contraddistinto manifestazioni precedenti», aggiunge Malagò rispetto alla possibilità di recuperare gli impianti rimasti in sospeso e inutilizzati. «Tu città non devi confondere le opere da utiilzzare con le Olimpiadi con altre opere. Questo è il punto centrale. E' tutto qui. Era un'occasione. E' l'occasione» per dimostrare che le questioni si possono risolvere. Malagò sottolinea anche quanto indicato dal Cio sulla riduzione dei costi per i Giochi.

«Noi dobbiamo decidere se continuare a candidarci alle Olimpiadi. Consiglio alla sindaca e al vicesindaco di non presentare quella mozione in consiglio comunale, perché quella mozione parla di città  che non sono state candidate. Su tante cose, come nello sport, bisogna sapere di che cosa si parla». E poi: «Noi ad oggi siamo obbigliati ad essere della partita. Serve un atto formale - spiega Malagò, per tirarsi indietro - ma va motivato. Ieri c'è stata apertura su ogni argomento. E' a costo zero per i cittadini romani. Basta leggere le carte».

«Non si voglio fare le Olimpiadi perché? Ruberier? Qualche migliore garanzie di controllo da parte dei paladini della trasparenza?». E rispetto alle scadenze: «Non c'è nessuna urgenza. C'è tempo fino a febbrario. Per il 7 settembre è richiesta solo una disponibilità formale». 

Malagò ribadisce che così «viene meno la credibilità internazionale». «Sul debito delle Olimpiadi '60 sono state dette falsità, bugie per populismo», aggiunge Malagò, rispondendo alle dichiarazioni del sindaco Virginia Raggi e del vicesidaco Daniele Frongia. «Ho sentito parlare di 2 miliardi di debito: quando la cifra uscì, settimane fa - ha aggiunto Malagò - interpellai il commissario al debito del Comune.
Conservo agli atti la sua mail: era il debito commerciale complessivo, gli espropri di Roma '60 erano solo una minima parte». E concludendo Malagò ha sottolineato che se il consiglio comunale voterà un «atto in discontinuità con l'atto precedente, se ne assumerà la responsabilità».


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Settembre 2016, 17:49
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