Giornata della Memoria, le storie delle donne
per ricordare lo sterminio dei rom

Giornata della Memoria, le storie delle donne ​per ricordare lo sterminio dei rom
​ROMA - Rosa e Vittoria erano delle donne molto diverse tra loro: la prima era senza fissa dimora e l'altra era perfettamente integrata nella società italiana e gestiva un'attività commerciale. Entrambe però hanno pagato con il confino o con la vita la loro appartenenza all'etnia rom durante il fascismo e la seconda guerra mondiale. Le loro storie sono state raccontate in occasione della Giornata della Memoria nel corso di un convegno organizzato a Roma dalla Commissione Diritti Umani del Senato, in collaborazione con l'Associazione 21 Luglio e Cild.
Il “Porrajmos”, il "grande divoramento", o il “Samudaripen”, che significa "tutti morti" sono le espressioni usate per definire l'Olocausto rom. Si stima che tra i 500mila e gli 1,5 milioni rom e sinti abbiano perso la vita nei lager. Circa 25mila le vittime in Italia. Senza contare i rastrellamenti, le espulsioni, le deportazioni e i casi di confino.

Il 19 febbraio 1926 il ministero degli Interni vietò l’ingresso alle carovane e ordinò l’espulsione di quelle di origine straniera, vista la loro “pericolosità per l’igiene pubblica”. Tra il ’38 e il ’42 fu la volta dei rom italiani: deportati o confinati. Tra il ’43 e il ’44 si attuò la soluzione finale: il viaggio verso i campi nazisti.

Rosa Raidich, la cui storia è stata raccontata dalla studiosa Licia Porcedda, era considerata una "zingara pregiudicata pericolosa per l'ordine pubblico". Nata in Istria, quando fu emanata l’ordinanza di confino contro di lei, aveva 27 anni e due figli piccoli, Marcello e Vittorio. Fu costretta al confino in provincia di Sassari, tra le campagne polverose di una Sardegna all’epoca ancora molto povera ed isolata, e fu condannata più volte per accattonaggio. Sola con quattro figli (due nati durante il confino) non aveva soldi per sfamare e vestire la sua famiglia e non poteva usufruire del sussidio che le spettava di diritto. Per questo fu costretta anche a prostituirsi. «Moltiplicate quello che vi ho raccontato per 500 rom e sinti» – ha concluso Licia Porcedda – «tanti sono i nomi ritrovati nei documenti d’archivio – confinati, internati, deportati in Italia durante la seconda guerra mondiale. E chissà quanti nomi mancano».

Vittoria aveva un figlio, Lionello, che arrivò a scrivere al ministero degli Interni pur di salvare la madre anziana e malata. Forse per effetto delle sue preghiere, forse per coincidenza, Vittoria fu scarcerata ma da quel momento di lei non si hanno più notizie nei documenti d’archivio. Si ha testimonianza però delle sorti del figlio, registrato negli elenchi dei deportati nel campo di concentramento nazista di Buchenwald, dove morì a causa di privazioni e sforzi fisici.
La vita di Vittoria Levakovich e della sua famiglia è stata raccontata da Rosa Corbelletto, ricercatrice dell’Università degli Studi di Torino.

Al convegno è intervenuto anche il presidente della Commissione diritti umani Luigi Manconi, che ha sottolineato l'importanza di ricordare in un periodo storico in cui «il flusso di odio ha come bersaglio rom e sinti». Per commemorare le vittime di ieri e tenere alta l’attenzione sulle discriminazioni che ancora oggi colpiscono rom e sinti in Italia, nel corso del convegno è intervenuta anche Ivana Nikolic, giovane attivista rom, da Torino, che ha parlato del Manifesto Primavera Romanì, un documento per un’Italia unita, libera e che abbracci la diversità culturale di cui è composta, redatto da 25 giovani rom, sinti e non rom, italiani e stranieri, tra cui la stessa Ivana. Ivana Nikolic è peraltro stata tra le organizzatrici del flash mob “Attenti a non ripetere”, che si è tenuto a Torino il 24 gennaio scorso, per ricordare tutte le vittime del nazifascismo.

«Il genocidio dei rom – ha detto il presidente della Cild Patrizio Gonnella, in conclusione del convegno – deve essere ricordato sempre e da tutti, altrimenti non saremo mai capaci di costruire una società senza razzismo e violenza».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Gennaio 2016, 18:07
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