Raid con spranghe allo stadio, arrestati nove militanti di estrema destra
di Davide Manlio Ruffolo
A condurre l'operazione i militari di Civita Castellana e di Bracciano a seguito della segnalazione delle targhe di due automobili, usate dagli arrestati per la fuga dopo l'agguato, effettuata da un carabinieri fuori servizio. All'interno delle autovetture gli agenti delle forze dell'ordine hanno trovato un arsenale composto da: spranghe di ferro, bastoni, passamontagna, taglierini, caschi e guanti. Doveva essere un normale match di calcio dilettantistico quello fra la compagine locale e la squadra Asd Ardita Roma (fondata 3 anni fa da un gruppo di ragazzi di sinistra del quartiere San Paolo). Il clima sugli spalti era festoso e niente faceva presagire che la giornata avrebbe preso una brutta piega ma qualcosa di pianificato, sostengono gli investigatori, stava per accadere.
Un nutrito gruppo di persone, a volto coperto, armate di spranghe, bastoni e caschi, ha fatto irruzione negli spalti della squadra ospite. Attimi di panico per i supporters dell'Asd Ardita, fra cui erano presenti diverse ragazze, che hanno visto l'orda di aggressori (almeno 40 persone) scagliarsi su di loro in un attacco apparentemente immotivato.
Un'azione violenta sulla quale intendono fare luce i carabinieri che assicurano «non sarà esclusa nessuna pista», né quella relativa alle rivalità calcistiche, né quella di un'aggressione a sfondo politico. Proprio quest'ultima ipotesi, tuttavia, è quella suggerita da alcuni aspetti fra cui le modalità dell'assalto, definite «di tipo squadrista» dai testimoni, e dalla vicinanza degli arrestati all'ambiente dell'estrema destra.
A fare le spese dell'agguato 6 tifosi della squadra ospite, 3 dei quali sono stati trasportati all'ospedale di Monterotondo con varie contusioni e traumi pur non versando in gravi condizioni.
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Novembre 2014, 08:47
