Papa Francesco tra i poveri: apre la Porta all'ostello Caritas della stazione Termini di Roma

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di Bianca Francavilla
«È questa la vera Porta Santa del Giubileo». Così si è espresso Papa Francesco prima di varcare le soglie dell’ostello dove ogni notte trovano rifugio quasi 200 senzatetto.





A due passi dalla stazione Termini, migliaia i fedeli d’accordo con le parole del Santo Padre: «I romani capiscano che la strada della salvezza non passa dal lusso o dal potere». Una volta aperta la Porta Santa della povertà con il grande mosaico raffigurante il Giubileo, Bergoglio ha celebrato la messa con clochard e volontari. Ha voluto un rito privato, senza gli occhi indiscreti dei giornalisti. Terminata la liturgia, è tornato nel refettorio dove gli ospiti della Caritas gli hanno cantato «Tanti auguri a te, tanti auguri a te» per il 79esimo compleanno caduto ieri.

Da oggi in poi i fedeli che si recheranno in via Marsala 109 e compiranno un gesto di carità otterranno l’indulgenza da ogni peccato. Mai prima d’ora un Papa aveva compiuto un gesto così importante in un luogo non consacrato.

Ma l’Ostello “Don Luigi Di Liegro” non è un posto qualunque: è il più grande d’Italia e l’unico ad avere al suo interno pc, televisioni e svariate stanze di colori diversi per le attività dei senzatetto. Per rendere il sogno realtà e trasformare la sede in piedi dal 1987 nel luogo dove oggi il Papa ha aperto la Porta Santa ci sono voluti due anni e 4 milioni di euro donati da grandi aziende, comunità parrocchiali, istituti religiosi e privati cittadini di buon cuore.

«Dal 1987 - spiegano dalla Caritas diocesana di Roma - hanno trovato un riparo temporaneo all'Ostello più di 11mila senza dimora che oltre all'assistenza immediata (un letto, la doccia, il pasto, un cambio di vestiti) hanno incontrato persone disposte ad ascoltarli, a credere alla loro richiesta di aiuto, a dare una parola di conforto e, quando possibile, a trovar loro una sistemazione non temporanea.
Negli anni chi era in difficoltà ha imparato a conoscerlo, vi ha fatto ritorno ogni qualvolta ha avuto bisogno di trovare uno spazio amico, anche soltanto per essere ascoltato, riconosciuto».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Dicembre 2015, 21:39
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