Oggi le prime perizie sul palazzo parzialmente
crollato: sotto sequestro almeno fino a giovedì

Oggi le prime perizie sul palazzo parzialmente ​crollato: sotto sequestro almeno fino a giovedì

di Davide Manlio Ruffolo
Sarà questa la settimana decisiva per capire quale sia la verità che si cela dietro al crollo degli ultimi piani, nella notte di venerdì, di uno storico edificio sul lungotevere Flaminio.


Previsto per oggi, infatti, l'arrivo in Procura della prima relazione degli agenti della polizia municipale, atto che preluderà al dissequestro della palazzina, quest'ultimo previsto per i primi giorni di questa settimana (pare giovedì, non prima), con cui si spera di far luce sulle cause del crollo.

Attualmente il fascicolo, su cui sta lavorando il pubblico ministero Antonella Nespola, è contro ignoti ma prevede l'ipotesi di reato di “crollo colposo di costruzioni” e, per questo, gli inquirenti intendono appurare le eventuali responsabilità. Un compito delicato per il quale verranno sentiti, già ad inizio settimana, i coinquilini dello stabile, in qualità di persone informate sui fatti. Secondo quanto trapela, per non lasciare nulla al caso, gli investigatori starebbero lavorando su diverse piste.

In primo luogo sul giardino pensile del VI piano, di proprietà di una nota progettista e professoressa universitaria, il cui peso eccessivo potrebbe aver causato il cedimento della struttura.
Un'ipotesi che, nelle ultime ore, avrebbe preso vigore perché dalle indagini è emerso che nel 2012 lo stesso balcone era stato oggetto di una verifica da parte dei vigili del fuoco, a seguito di alcuni esposti effettuati da altri condomini, con cui si certificavano alcuni problemi di sicurezza.

L'altra pista al vaglio degli investigatori è quella dei lavori di ristrutturazione che, da qualche giorno, avevano preso il via in un appartamento, l'interno 13, del V piano. Interventi per la “demolizione intramezzature interne, nuovi bagni e trasferimento cucina” sui quali, dopo averne visionato la documentazione, il Comune ha dato il via libera.
Ma proprio sui lavori di ristrutturazione sarebbe spuntato un giallo perché alcuni coinquilini avrebbero raccontato agli agenti della municipale che ci sarebbe un secondo appartamento, l'interno 14, sempre al V piano, in cui si stavano eseguendo alcuni lavori.

Dalle verifiche in Campidoglio, però, non è stato possibile individuare alcun documento che autorizzi quest'ultime ristrutturazioni e, inoltre, il proprietario risulta irragiungibile.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Gennaio 2016, 10:46
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