Olimpiadi, oggi la mozione per il no. Ma la Raggi
non invita Coni e comitato organizzatore

Olimpiadi, oggi la mozione per il no. Ma la Raggi non invita Coni e comitato organizzatore

di Piergiorgio Bruni
Il «no» alle Olimpiadi deciso dal M5S, fa un'altra vittima: l'Italia rinuncia alla corsa per organizzare il Mondiale di rugby del 2023. L'ha annunciato la Fir, parlando di decisione presa «a seguito delle consultazioni con la presidenza del Consiglio dei Ministri e con il Coni». «Da sempre strettamente collegata a quella di Roma 2024 ha ammesso il presidente della Federugby, Gavazzi la candidatura alla Rugby World Cup non ha più le condizioni per proseguire». «Ringrazio ha concluso anche i 10 comuni che avevano manifestato il proprio interesse ad ospitare gli incontri nei propri stadi (che sarebbero stati ristrutturati, ndr)». Dopo lo sgarbo di una settimana fa (l'appuntamento non rispettato in Campidoglio dalla sindaca Raggi col presidente del Coni Malagò), nelle ultime ore è arrivata pure un'altra scortesia allo sport tricolore: nessun rappresentante del Comitato Promotore Roma 2024 né del Coni è stato convocato al Consiglio Comunale di oggi (ore 9), quello che spegnerà le residue speranze a Cinque Cerchi della capitale con la mozione per il «no».

Nessuna legge obbligava il Campidoglio a convocare la parte in causa, ma la prassi politica consente di solito ai respinti di esporre all'aula le proprie ragioni. È toccato alle opposizioni, attraverso una lettera, invitare qualche dirigente di Roma 2024 a parlare durante la riunione straordinaria. Almeno formalmente, visto che l'unico a poter dare il placet è il presidente del Consiglio, De Vito. «Chiederò il voto segreto ha tuonato Onorato della Lista Marchini perché si deve poter dire sì o no alle Olimpiadi in libertà e non sotto la minaccia delle multe da pagare alla Casaleggio Associati». Diana Bianchedi, coordinatrice generale di Roma 2024, stamattina sarà in aula e, se le sarà data la possibilità, parlerà. Spiegherà ai consiglieri comunali che la città non pagherà un euro, in quanto le spese sono interamente a carico del Cio (1,7 miliardi di dollari) e del Governo (4 miliardi di euro circa) con cui si finanzierebbero i lavori dei quali la città ha bisogno (anello ferroviario, metropolitana, collegamento Roma Termini-Fiumicino, recupero dello stadio Flaminio e ristrutturazine di palestre e impianti sportivi comunali). E che non saranno le «Olimpiade del mattone» paventate dalla Raggi, perché verranno costruiti solo di due nuovi impianti su un totale di 36 in quanto il 70% degli impianti è già esistente e il 24% sarà temporaneo. Mangiatoia per corrotti? La gestione sarebbe lasciata a persone scelte dal Campidoglio che non avrebbe giustamente le Olimpiadi come priorità visto che l'eventuale assegnazione avverrebbe soltanto tra un anno e all'evento ne mancano otto.

Insomma, oggi potendo lo sport farà chiarezza su tanti equivoci sorti in questi giorni, come il miliardo di debiti di Roma per gli espropri relativi ai Giochi del 1960: solo poche centinaia di migliaia di euro sono da addebitare alle Olimpiadi comprendendo il capitolo di spesa tutti gli espropri eseguiti in città dal 1950 al 1990. O che Madrid, Boston, Amburgo, Dubai e San Diego si sarebbero ritirate dalla corsa: città che in realtà non hanno mai avanzato la loro candidatura ad organizzare i Giochi del 24. E che è sbagliato agitare lo spettro di Atene e dei costi che l'hanno affossata per le Olimpiadi del 2004 perché la nuova Agenda dettata dal Cio auspica investimenti sostenibili, punendo gli sprechi (di qui gli impianti temporanei) e favorendo la legacy (ovvero il lascito di infrastrutture dell'evento alla città ospitante).
Ieri, intanto, al Quirinale si è svolta la cerimonia della riconsegna delle bandiere nazionali impegnate a Rio.

Un'occasione per festeggiare gli atleti medagliati Olimpici e Paralimpici ma anche coloro che si sono classificati a ridosso del podio. «Lo sport rappresenta una risorsa e un investimento sempre proficuo» ha detto il Presidente della Repubblica, Mattarella. Caldissimo, come prevedibile, il filone Roma 2024: «Rimpianti per il referendum non fatto? Me lo sono chiesto molte volte ha spiegato il numero 1 del Coni, Malagò e, a film visto, dico sì». Nel pomeriggio, invece, è andata in scena una seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio dedicata anch'essa alla candidatura olimpica. «Da Olimpiadi di Roma a quelle del Lazio? È una risposta ha chiarito la Bianchedi, e possibile spettatrice oggi in aula Giulio Cesare che lascio a chi più competente. Il nostro sforzo è candidare il Paese e la nostra città per vincere. È chiaro che se non ci dovesse essere il sindaco...».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2016, 09:03
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