Nuovo caso di disabili sfrattati a Roma. Martedì sit-in per Maria Noemi in Campidoglio
di Lorena Loiacono
Una burocrazia difficile da capire che, di fatto, lascia fuori casa due genitori con tre figlie di cui una completamente invalida e allettata, appesa alle cure, a costanti monitoraggi, all’alimentazione artificiale e all’aspirazione tramite tracheotomia. Una famiglia abbracciata da un intero quartiere, Testaccio, dalle tifoserie e da tanti cittadini negli anni anche con raccolte di fondi. «Il Sindaco Raggi – ha chiesto Giovanni Zannola del Pd capitolino - faccia proprio l’appello della famiglia e di una comunità che le si è stretta intorno cercando di farle vivere giorni felici. Una bella storia che rischia, senza l’intervento del Campidoglio, di trasformarsi in ulteriore sofferenza per la piccola bambina». Ieri l’assessora comunale per le politiche sociali, Laura Baldassarre, ha assicurato che «stanno seguendo il singolo caso».
Ma la battaglia va avanti. Per martedì prossimo alle 16, infatti, il papà di Maria Noemi ha lanciato una manifestazione in Campidoglio: «Sarà un presidio assolutamente pacifico – sottolinea Emmanuel – per chi vuole sostenere la mia storia e quella di tanti nella mia stessa condizione. Saremo in piazza del Campidoglio per il Comitato “per MariaNoemi” in un presidio autorizzato affinché ascoltino i nostri diritti e il nostro appello. Con noi molte famiglie. Ringrazio tutti per l’affetto che ci sta arrivando».
NUOVO CASO: ANZIANA DISABILE SFRATTATA Non c’è solo Maria Noemi nella maglie intrecciate di quel nodo burocratico che sta sfrattando gli inquilini dalle case dell’Ater e mettendo il Campidoglio al centro delle polemiche. Nelle centinaia di nomi c’è anche quello di Mirella Scuccato, 75 anni e invalida al 100% a causa del parkinson: l’anziana donna vive insieme al figlio in un alloggio popolare dal 2007 e ora, circa una settimana fa, ha ricevuto la lettera dal dipartimento alle politiche abitative che, giustificando lo sfratto, spiega che l’occupazione della casa dell’Ater è avvenuta «senza alcun rispetto delle posizioni che precedevano in graduatoria». Uno choc improvviso, per l’anziana signora che di qui a poco dovrà liberare la casa visto che l’assegnazione è stata annullata e presto dovrà arrivare anche lo sgombero. Eppure nel 2007, quando gli venne dato l’alloggio, la famiglia di Mirella era già “in graduatoria da secoli”: lei era casalinga, il marito era disoccupato, poi deceduto, e con loro vivevano quattro figli. «Perché si accorgono solo ora che 10 anni fa non avevamo i requisiti? - chiede Diego Midolo, uno dei figli dell’anziana - Dire che siamo rimasti scioccati è poco . Mia madre sta a pezzi, io chiedo per lei solo un po’ di tranquillità».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Novembre 2016, 09:30
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