Nube Tossica a Roma, raffica di malori all'outlet di Castel Romano: due commesse all'ospedale -Guarda

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ROMA - In mattinata sono arrivate alla Protezione civile di Roma una cinquantina di telefonate provenienti dall'outlet di Castel Romano, la struttura commerciale sulla via Pontina all'estrema periferia di Roma, non distante dal rogo che si è sviluppato ieri.





Soprattutto dipendenti hanno lamentato lievi malori come nausea e mal di testa. L'outlet anziché alle 10 ha aperto alle 12 «in via del tutto precauzionale causa cattivo odore».

USB: "DUE COMMESSE DELL'OUTLET IN OSPEDALE PER FUMI" Sono due le commesse dell'Outlet di Castel Romano che si sono recate in ospedale per accertamenti a seguito dell'incendio a Pomezia. A riferirlo è il componente dell'esecutivo nazionale Usb Lavoro privato, Francesco Iacovone. «A una delle due lavoratrici - spiega - è stata data una prognosi di 4 giorni, dell'altra sono in attesa di notizie. I sintomi sono nausea e vomito. Tutto lascia pensare che l'aria non sia pulita. Stamattina i lavoratori sono stati di fatto costretti a lavorare. Molti hanno lavorato con la mascherina. So che la indossa anche la sicurezza del centro commerciale e perfino i clienti».








Centinaia invece le telefonate provenienti da altri quartieri di Roma sud come il litorale di Ostia e le zone di Infernetto e Tor de Cenci: «Le persone - è stato spiegato - chiamano per dire che sentono odore di plastica bruciata e vogliono sapere come comportarsi. Vogliono sapere ad esempio se far disputare ai propri figli partite di pallone all'aperto. Prima rispondevamo di tenere chiuse le finestre, ma dopo le rassicurazioni dell'Arpa diciamo alle persone di stare tranquille».





POMEZIA CITTÀ FANTASMA AVVOLTA DA ODORE NAUSEABONDO Un odore acre e nauseabondo avvolge ad ondate Pomezia, oggi una città 'fantasmà con poche persone in giro per le strade e perlopiù con i volti coperti da mascherine. Le farmacie della piccola cittadina a sud di Roma sono state assaltate, tutti a chiedere le mascherine con filtro e le scorte ormai sono terminate. «Arriveranno lunedì quando saremo tutti morti intossicati», dice sconsolato un abitante.
Tutta colpa della nube scaturita dall'incendio di ieri della vicina azienda di smistamento di rifiuti, soprattutto plastica e carta «Alle cinque di mattina l'odore era intollerabile - racconta il titolare di un bar - a quell'ora ho aperto il locale e l'aria era talmente irrespirabile che ho avuto bruciori di stomaco».


 
 


Anche al mercato del sabato c'erano meno banchisti «ma soprattutto c'era pochissima gente a comprare», dice un commerciante. I netturbini, a cui stamane sono state date mascherine in dotazione per lavorare lo confermano: «Abbiamo finito presto qua al mercato perché la gente era davvero poca». Anche nei supermercati si è ripetuta la stessa scena e non si è registrato il consueto pienone del sabato mattina. «È durata un attimo la fila», spiega una signora uscendo dal supermercato. «I pochi che sono in giro sono i giovani e qualcuno ha voglia di scherzare: »Più che a Pomezia sembra di essere in Giappone«, dice ridendo riferendosi all'uso delle mascherine. Vuoti ovviamente i parchi ed in giro non si vedono bambini. »Quei pochi che oggi sono venuti a comprare il giornale - racconta l'edicolante - si sono detti tutti preoccupati della nube tossica«. Gli abitanti sono preoccupati ma anche »convinti - sostiene un altro titolare di un bar - che si tratti di un incendio doloso e sono anche sicuri che non bisogna andare lontano per trovare i responsabili«.

Di sicuro tappati in casa gli abitanti di Pomezia hanno tempestato il centralino del comando dei vigili urbani: in centinaia hanno telefonato per chiedere informazioni. L'odore penetrante, come di pneumatici bruciati, arriva a folate secondo come soffia il vento ed in alcune ore della giornata ha raggiunto anche la località balneare di Torvajanica. »Ma l'odore - spiegano dal comando dei vigili - era meno forte di quello di Pomezia. E chi ai cronisti faceva notare l'assenza di persone in strada alcuni anziani seduti al bar con la mascherina hanno commentato: «Lei uscirebbe con il rischio serio di ammalarsi? Dicono che non hanno i dati dell'inquinamento atmosferico, ce li daranno tra qualche giorno quando ormai sarà troppo tardi e ci saremo respirati tutta questa schifezza».

Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Maggio 2017, 11:14
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