Roma, ecco il nuovo questore D'Angelo:
"Sono tornato a casa. La malavita è cambiata"

Roma, ecco il nuovo questore D'Angelo: ​"Sono tornato a casa. La malavita è cambiata"

di Franco Pasqualetti
«Sono tornato a casa mia». Si presenta così Niccolò D'Angelo nel giorno del suo insediamento da Questore di Roma. Già, perché la Capitale per quel poliziotto venuto da Trapani, è veramente la sua città. È qui che ha mosso i suoi primi passi da dirigente. Ed è qui che è diventato uomo e investigatore di spessore. Nel suo primo giorno è apparso così: dimagrito, allegro, schietto e diretto come sempre.





I tempi della Banda della Magliana, il clan che grazie alle sue indagini è crollato pezzo dopo pezzo, sono lontani anni luce e D'Angelo lo sa bene: «La criminalità romana è cambiata rispetto ai tempi della banda della Magliana. Oggi la realtà è diversa ed è mutato anche l'approccio di inquirenti e magistratura. «Il fatto che oggi non ci sia più la Banda non vuol dire che non esista la cultura delle mafie. La criminalità continua a imperversare nel nostro paese e Roma rimane una forte piazza di riciclaggio».



Una sfida che per D'Angelo sarà di primissimo piano: «Credevo fosse concluso il mio percorso da questore - ha aggiunto, riferendosi ai precedenti incarichi ricoperti alle questure di Perugia e Latina - poi mi sono trovato proiettato su questa sedia dove si vivono gioie e dolori». D'Angelo ha ricordato la sua lunga esperienza negli uffici di Via di S.Vitale. «Tutto sommato sono abituato, perchè per tanti anni ho lavorato qui a Roma. Sono onorato di questo incarico e spero di far bene - ha proseguito - so che ci sono delle aspettative e sono tanti gli impegni che mi aspettano in una città complessa come Roma».



Ottimo poliziotto nel settore investigativo, però, D'Angelo dovrà dimostrare le sue capacità sotto il profilo dell'ordine pubblico e, soprattutto, della gestione dello stadio: Latina e Perugia, infatti, non hanno palcoscenici da Serie A e tifoserie particolari (per non dire difficili) come Roma e Lazio: «Molto è stato fatto ma i margini di miglioramento ci sono sempre. Rivedremo alcuni aspetti con le nuove misure varate dall'osservatorio e cercheremo di migliorare il dispositivo su strada, perché è all'esterno che di solito si verificano gli incidenti più gravi».



Altro punto focale sarà il controllo e l'intelligence per contrastare fenomi terrostici, primo fa tutti l'Isis: «È un momento difficile. Roma è la culla della cristianità ma non dobbiamo allarmare nessuno. I nostri reparti monitorano costantemente la situazione». Che dire? In bocca al lupo caro Questore.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Ottobre 2014, 12:15
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