Metro C, i lavori vanno avanti: "Amba Aradam
sarà stazione archeologica"

Metro C, i lavori vanno avanti: "Amba Aradam sarà stazione archeologica"

di Flavia Scicchitano
Sarà la prima stazione-museo con vista sui reperti archeologici: la fermata della metro C Ipponio affaccerà sui castra di Amba Aradam, i resti di una caserma romana del II secolo, risalenti probabilmente all'imperatore Adriano.

Un interno quartiere militare, tornato alla luce durante gli scavi per la costruzione della metropolitana nel tratto tra San Giovanni e Fori imperiali, a nove metri di profondità, che conserva ancora affreschi dell'epoca, pavimenti in mosaico bianco e nero e un ossario del V secolo. In totale 39 ambienti quadrangolari, delimitati da corridoi paralleli con muri in laterizio che verranno inglobati nella stazione: E' una scoperta eccezionale e inaspettata - ha detto il soprintendente all'area archeologica centrale, Francesco Prosperetti - La sfida sarà integrare uno spazio archeologico nella stazione perché i ritrovamenti non devono essere limiti ma un'opportunità per costruire a Roma la metropolitana più bella del mondo. Il progetto della stazione andrà rivisto, dovranno essere modificati aspetti funzionali e architettonici in funzione dei ritrovamenti.

L'ipotesi è infatti quella di smontare la caserma e spostarla in blocchi per poi ricollocarli al loro posto ma senza stop dei cantieri e ritardi nei lavori. I lavori non si interromperanno. Non ci sarà alcuno stop al cantiere, ha assicurato Prosperetti che sulla conservazione dei resti ha spiegato: E' un tema che stiamo approfondendo attraverso una richiesta fatta alla stazione appaltante e al consorzio appaltatore di un progetto di fattibilità di questo intervento, ci sarà consegnato a breve. A dare conferma del rispetto del cronoprogramma anche il responsabile della linea C per RomaMetropolitane, Andrea Sciotti: Stiamo studiando il nuovo allestimento della stazione e solo dopo potremo capire l'impatto della scoperta sui tempi finali - ha detto -. La tratta T3 è stata progettata tenendo conto di possibili ritrovamenti e i tempi sono ancora lunghi visto che contiamo di aprire nel 2021. Quindi se troviamo rapidamente una soluzione flessibile potremmo ammortizzare i ritardi nell'attuale cronoprogramma. Anche i costi dovrebbero rientrare tra quelli previsti: Ci sarà un costo di riprogettazione - ha aggiunto Sciotti - ma con la rimodulazione degli spazi possiamo pensare al reinserimento dei resti senza interventi sulla parte strutturale.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Maggio 2016, 08:46
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