Roma, Marino: "Matrimoni gay, firmerò
il via libera". Scontro con Alfano

Roma, Marino: "Matrimoni gay, firmerò ​il via libera". Scontro con Alfano

di Paola Lo Mele
Ignazio Marino tira dritto sulle nozze gay e, a dispetto delle recenti dichiarazioni del ministro Angelino Alfano - che ha invitato a ritirare e cancellare le trascrizioni di nozze gay contratte all'estero nelle diverse città italiane - annuncia: «I cittadini mi chiedono di riconoscere il loro stato nuovo di famiglia e io sono sensibile a questa richiesta. Non chiedo ai miei funzionari con una ordinanza di effettuare le trascrizioni: le farò io sabato prossimo ad alcune coppie che me l'hanno chiesta. Spero che questo smuova un parlamento rimasto indietro: solo Italia e Grecia non hanno una legge».





Lo scontro sul tema con il responsabile dell'Interno del Governo non riguarda solo Roma ma diverse città italiane. Una per tutte Milano, il cui sindaco pochi giorni fa ha firmato le prime sette trascrizioni milanesi. Secondo Marino, «il Parlamento è timido su tutti i temi che riguardano la vita delle persone». Un esempio? «La vicenda di Eluana Englaro. In trenta giorni, si disse allora, bisognava darsi una legge - ricorda -. Sono passati cinque anni e il Parlamento non ha scritto uno straccio di pezzo di carta. Noi sidaci abbiamo questioni importanti da affrontare tutti i giorni, e le poniamo anche attraverso una provocazione pacifica come la trascrizione - spiega il sindaco di Roma -. Non celebriamo matrimoni ma trascriviamo un fatto accaduto in un altro Paese. Possiamo anche dire che queste cose non esistono ma sarebbe una bugia».



Tra le coppie che hanno preso già contatti con il Campidoglio per la trascrizione ci sono due romani, Andrea e Dario, che stanno insieme da 28 anni e che si sono sposati in Canada: «Vorremmo essere una delle prime coppi a veder notificata la nostra unione. Rischiamo di essere le vittime di battaglie ideologiche, ma le nostre sono vite!». «A Roma le coppie omosessuali chiedono il riconoscimento dei loro diritti, umani e civili, ma anche di poter usufruire dei servizi comunali, come ad esempio l'accesso alle graduatorie per un alloggio popolare – afferma l'assessore alle Pari Opportunità Alessandra Cattoi -. Le amministrazioni locali sollecitano con fermezza una legge che non può più essere rimandata».

Intanto, dopo la calendarizzazione, in Aula Giulio Cesare ancora si attende l'inizio della discussione sul registro delle unioni civili.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Ottobre 2014, 09:45
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