Marino e il plafond sulla carta aumentato
a 50 mila euro, la Procura di Roma indaga

Marino e il plafond sulla carta aumentato ​a 50 mila euro, la Procura di Roma indaga

di Flavia Scicchitano
Sul caso delle spese di Ignazio Marino la procura apre un'inchiesta. Dopo gli esposti presentati dalle opposizioni capitoline, Fratelli d'Italia e M5S, a piazzale Clodio partono le indagini: primo passo l'acquisizione in Campidoglio di tutta la documentazione relativa all'aumento del massimale da 10 mila a 50 mila euro di utilizzo mensile della carta di credito in dotazione al sindaco.





Il motivo: accertare se le spese del primo cittadino siano state legittime.

Ma non solo: i magistrati dovranno accertare se Marino abbia sostenuto con la carta spese extra istituzionali. Per questo, oltre a verificare l'aumento del plafond sentiranno, come testimoni, anche i titolari degli esercizi a cui fanno riferimento i giustificativi di spesa. E i ristoratori hanno già iniziato a parlare.



Maurizio, della Taverna degli Amici, ristorante in piazza Margana a pochi passi dal Campidoglio, ricorda, infatti, Marino. La sera del 27 luglio 2013, data riportata su uno degli scontrini pubblicati sul sito, il sindaco però non era, come riportato sulla ricevuta, con un rappresentante della World health organization, bensì «con la moglie». Il conto? centoventi euro, compresa una bottiglie di vino da 55.



Il fascicolo affidato al pm Roberto Felici è per il momento privo di ipotesi di reato. Ma da verificare, per gli inquirenti, saranno tutti gli estratti conto allegati negli esposti e intestati al sindaco Marino. FdI, ad esempio, parla di cene “alcune delle quali probabilmente non istituzionali”, e di spese “di tintoria per il lavaggio dei capi indossati in occasione di visite di Stato e ufficiali (997 euro), l'acquisto di calici e pissidi per ricorrenze e celebrazioni religiose (2.200 euro), buffet-lunch con una federazione sportiva (7.143 euro). E prosegue la polemica: “Marino dimettiti e Roma subito al voto!”, scrive in un tweet Beppe Grillo. «La Città è stanca delle bugie del sindaco che si erge a paladino della legalità e poi commette atti lontani da un amministratore serio e onesto», aggiungono i consiglieri di Noi Con Salvini. «Commissariamento ed elezioni. Marino un gran furbone e ora non lo puu negare più nessuno», aggiunge il consigliere della Lista Marchini, Alessandro Onorato.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Ottobre 2015, 09:11
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