Maria Noemi, bimba disabile sfrattata: “Il Campidoglio ci aiuti”

Maria Noemi, bimba disabile sfrattata: “Il Campidoglio ci aiuti”

di Lorena Loiacono
La sua storia ha commosso Roma ma oggi, la piccola Maria Noemi, ha ricevuto lo sfratto e deve abbandonare la casa dell’Ater assegnata alla sua famiglia nel 2006. Il papà: «Il Campidoglio ci aiuti».

La vicenda della bambina di appena 11 anni, ribattezzata la “nipotina” di Roma, inizia nel 2005 quando, in sala parto, un grave errore medico la rese invalida al 100%. Un errore poi riconosciuto in tribunale. Inizialmente la piccola e la sua famiglia furono ospitate nella Casa del Clero dell’Ospedale Bambin Gesù di Palidoro, poi ottennero un alloggio dell’Ater a San Saba. La mamma Giovanna, disoccupata, si prendeva cura di lei e il papà Emmanuell Mariani, noto tifoso romanista e presidente del Roma club Testaccio Campo Testaccio, faceva altrettanto continuando a lavorare come impiegato dell’Atac. Tra mille sacrifici e raccolte di fondi tra tifoserie e gente del quartiere, gli anni passano.

Maria Noemi mangia artificialmente, ha bisogno di continua assistenza e viene sottoposta ad aspirazione tramite tracheotomia. La piccola è costantemente monitorata per l’ossigeno e per i battiti cardiaci e riceve l’assistenza dalla Asl Roma A per 24 ore al giorno. Tutto questo, per la famiglia, è un grande traguardo, conquistato giorno dopo giorno. Ora però, è arrivata la doccia fredda: l’ente che gestisce le case popolari ha dichiarato «l’assoluta carenza di legittimità dell’assegnazione».

La famiglia Mariani, con tre figlie tra cui una invalida allettata, potrebbe risultare abusiva perché l’assegnazione (sua e di altre 287 famiglie) a suo tempo arrivò da due persone, oggi condannate per illeciti. «Faccio appello alla Raggi: mia figlia non può stare senza una casa. Proprio ora che abbiamo l’assistenza medica, rischiamo di perdere tutto». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Novembre 2016, 09:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA