Maltempo e mini-rimborsi, l'ira degli esclusi
contro Il Comune

Maltempo e mini-rimborsi, l'ira degli esclusi contro il Comune

di Michela Giachetta
Lo chiamano contributo. Non un risarcimento, per quello ci vorranno probabilmente anni, si lascia sfuggire qualche minisindaco.

Per gli sfollati e per chi ha subito danni a causa del maltempo il Comune metterà a disposizione 1,5 milioni. Con uno stanziamento fisso che potrebbe aggirarsi fra i 1500 e i 2500 euro a famiglia, 2mila euro di media per circa 700 nuclei. Pochi soldi, e nemmeno subito. E scoppia la rabbia: «Ma che ci facciamo con duemila euro? Che rimborso è?», lamentano i diretti interessati. Le persone che hanno perso molto, se non tutto, durante il nubifragio che ha colpito Roma, difficilmente riusciranno a incassare quella cifra prima di due mesi. E più della metà di loro resterà a mani vuote, considerato che, secondo le stime effettuate dalle ex circoscrizioni, le famiglie che hanno subito danni più o meno gravi sono circa 1600, di cui circa 700 solo a Prima Porta.



Ieri il Campidoglio, durante una riunione tecnica negli uffici del Gabinetto del sindaco, ha presentato ai cinque presidenti di municipio più colpiti dal maltempo (X, XI, XIII, XIV, XV) una bozza di delibera in cui vengono fissati i soldi messi a disposizione e le regole per poter fare richiesta di risarcimento.



LO STANZIAMENTO

La cifra è parte di quei 10 milioni stabiliti in una delibera di giunta la scorsa settimana e destinati a municipi, lavori stradali e scuole. «Non stiamo intervenendo sul risarcimento danni, che avrà un altro iter legato allo stato di emergenza, ma è una sorta di bonus forfettario per pagarsi un residence o per dare un contributo se si è ospitati da un amico», dice Maurizio Veloccia (XI). Sulla stessa linea Valentino Mancinelli (XIII): «Nell’attesa del risarcimento è un primo contributo per le famiglie più colpite».



Per quanto riguarda i criteri di assegnazione, si valuterà il domicilio o residenza nelle aree più colpite dal maltempo e lo stato economico e patrimoniale delle persone. Il Campidoglio ha proposto di tenere conto del reddito: chi supera i 40mila euro lordi a nucleo familiare non potrà fare domanda di accesso. Ma i minisindaci hanno richiesto modifiche al documento, fra cui quella di valutare non il semplice reddito, ma il modello Isee, che tiene conto anche della presenza in famiglia di persone disabili o di ultra 65enni, in modo che ottenga un punteggio più alto chi è in maggiori difficoltà non solo economiche. E di allargare la possibilità di accesso al bonus a tutte le persone che hanno subito danni, non solo a quelle sgomberate. «Abbiamo anche chiesto – sottolinea Daniele Torquati (XV) – di fare il prima possibile».



La delibera potrebbe arrivare in giunta entro questa settimana. I minisindaci si sono messi subito al lavoro per stilare un elenco delle strade colpite da allagamenti e frane e quindi delle famiglie più danneggiate. Una volta approvato il provvedimento verrà fatto un avviso pubblico. Le domande di risarcimento si presenteranno direttamente ai municipi che poi le consegneranno al Campidoglio. L’amministrazione, tenendo conto anche delle indicazioni di vigili del fuoco e Protezione civile, stilerà poi la graduatoria definitiva. E per il risarcimento vero e proprio? Quella è una partita che riguarda lo Stato d’emergenza che dovrà decretare il governo: diffili fare previsione sui tempi.


Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Febbraio 2014, 08:10
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