Maltempo a Roma è polemica:
"Tombini senza manutenzione"

Maltempo a Roma è polemica: "Tombini senza manutenzione"

di Simone Canettieri
C' chi su twitter la prende (quasi) dannunzianamente: posta la foto del tombino otturato e commenta ecco la Pioggia del Pigneto. E poi soprattutto c'è l'opposizione, che, appena si placa il maltempo, inizia a buttar giù un diluvio di critiche alla giunta Marino per come non ha gestito i disagi. Insomma, è risuccesso.



Puntuale come lo erano una volta le stagioni la dinamica si ripete. Ed è questa: bomba d'acqua sulla Capitale, caditoie chiuse e quindi inutili, centrodestra di diverse gradazioni all'attacco duro e irriverente del Campidoglio e il Comune che replica «il problema è strutturale, Roma ha mezzo milione di tombini e con i fondi a disposizione siamo riusciti solo a curarne la manutenzione del 5% ma il vero problema riguarda la rete di smaltimento delle acque reflue che nelle zone più colpite è insufficiente».



Cosa significa questo breve riassunto? Che se domani dovessero venir giù altri 70 millimetri di pioggia in poche ore la situazione non cambierebbe. E i travasi di bile dei romani bagnati e intrappolati, i rilievi della minoranza e le risposte del Campidoglio sarebbero suppergiù le medesime. Tanto che Luca Gramazio, consigliere regionale di Forza Italia, la butta quasi sul ridere: «Dopo il successo dell'edizione di gennaio e del giugno scorso, parte la terza fase del progetto di pedalo-nizzazione della città».



L'AFFONDO

Dario Rossin, consigliere capitolino berlusconiano, invita «il sindaco e la giunta a illustrare in Aula i provvedimenti». Perché, sottolinea il vicepresidente della commissione Ambiente, «è una situazione di assoluta sciatteria da parte di questa amministrazione che da oltre un anno promette manutenzione di caditoie e alberature, dichiara come imminenti i provvedimenti per la messa in sicurezza di strade e sottopassi, e puntualmente viene smentita dai fatti». Nella costante lotta contro l'eterno ritorno di un'emergenza cronica, il Campidoglio prova a schivare i colpi rispondendo con numeri e dati delle task force al lavoro nelle zone più colpite (che ovviamente sono sempre le stesse: Infernetto, Ostia, Prima Porta).



Dove ieri sono state mobilitate «22 squadre di volontari e 5 della protezione civile capitolina per assistere la popolazione e limitare al massimo i disagi». Nel mirino - perché la storia si ripete - c'è proprio l'assessorato ai Lavori pubblici, titolare tra le altre delle cose della manutenzione delle strade più o meno allagate o piene di buche, dipende. Paolo Masini ha monitorato, per usare un linguaggio ciclico in questi casi, la situazione per tutto il giorno. Poi a sera nello stilare un bilancio alla ricerca dei soliti perché ha spiegato: «Il problema va ricercato alla base: abbiamo impianti di manutenzione delle acque bloccati dal Patto di Stabilità per 22 milioni, la rete fognaria di Roma è vastissima e finora siamo riusciti a intervenire solo su 20mila caditoie, dopo anni di negligenza. Nell'assestamento di bilancio otterremo nuove risorse con penali per le imprese».



NEL MIRINO

Ma come sempre accade in questi casi le immagini sono più potenti delle promesse o delle difficoltà oggettive. E allora anche il sindaco, assente per una visita istituzionale in California, finisce sotto la grandine di critiche. Quindi «Roma affonda mentre Marino è in giro per il mondo», fa notare dalla Pisana Giuseppe Cangemi (Ncd). La rabbia di chi sta con l'ombrello puntato quando si verificano eventi del genere rientra nel perfetto gioco delle parti. In una giornata di polemica schematica ecco l'onnipresente democrat Pedica che riconduce tutto «all'era Alemanno quando non si faceva manutenzione». E avanti così, fino al prossimo acquazzone.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Settembre 2014, 09:19