Mafia Capitale, via al rito abbreviato
per cinque imputati: ecco chi sono
di Davide Manlio Ruffolo
Assieme all'ex dg, su cui pende l'accusa di corruzione, sono finiti sotto processo anche Emanuela Salvatori (ex responsabile comunale del coordinamento per i nomadi), Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, ed Emilio Gammuto (collaboratore di Salvatore Buzzi). Presenzierà all'udienza anche il sindaco dimissionario Ignazio Marino, in rappresentanza del Comune di Roma che si costituirà parte civile nel processo. Ricca di novità, nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale, anche la giornata di ieri. L'ex assessore comunale di Roma Daniele Ozzimo, infatti, ha chiesto di poter procedere con il rito alternativo nel processo che prenderà il via il prossimo 26 ottobre.
Stessa richiesta, su cui si dovrà esprimere il gup Alessandra Boffi, presentata oltre che dall'ex responsabile per le politiche della Casa, anche dagli altri 4 imputati. Si tratta del consigliere comunale di Centro Democratico Massimo Caprari, dei fratelli Gerardo e Tommaso Addeo (entrambi ritenuti stretti collaboratori di Luca Odevaine) e, in ultimo, di Paolo Solvi (ritenuto stretto collaboratore dell'ex presidente del X Municipio, Andrea Tassone). A tutti loro la Procura contesta il reato di corruzione.
Ma il 26 ottobre è anche il giorno in cui lo stesso gup dovrà decidere sull'eventuale accoglimento della richiesta di patteggiamento presentata, in accordo con gli inquirenti di piazzale Clodio, dai legali dei 4 ex dirigenti della cooperativa “La Cascina” rimasti coinvolti nell'indagine sull'organizzazione criminale del boss Massimo Carminati. In questo caso le pene concordate vanno dai 2 anni e 8 mesi proposti per Francesco Ferrara, ai 2 anni e 6 mesi proposta nei confronti degli altri 3 dirigenti della cooperativa, ovvero Domenico Cammisa, Salvatore Menolascina e Carmelo Parabita.
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Ottobre 2015, 09:13
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